Munakata Shiko: la collezione del museo Ohara

Ogni mio lavoro è una pietra miliare che lascio lungo il cammino della vita.
A ciascuna opera affido una preghiera, e tutte quante andranno a formare
una serie che si protrarrà senza fine.

(da Bangokudo¯, 1964)

Nella ricorrenza del cinquantesimo anniversario dell’assegnazione a Munakata Shiko¯ del Gran Premio per l’Incisione della Biennale di Venezia, si inaugura presso l’Istituto Giapponese di Cultura una mostra dedicata all’artista; la realizzazione dell’evento è per me fonte di gioia e soddisfazione, che voglio condividere con l’imprescindibile partner dell’iniziativa, il Museo O¯hara, al quale in questa sede vanno i miei più sentiti ringraziamenti.
La collezione dell’Istituto vanta due opere del maestro, esattamente Caccia ai fiori e Fiori e Verde; i due lavori, insieme agli oltre quaranta provenienti dal Museo O¯hara costituiranno le tappe del cammino alla scoperta e, perché no, alla ri-scoperta di un artista speciale nella sua modernità, paradossalmente legata a una tecnica antica, segnatamente giapponese. Munakata è un incisore fine, vigoroso, particolare: in lui, nelle sue opere vibrano il profondo rispetto per le donne, o un forte sentimento religioso, o ancora l’amore per la natura.
Amato da un pubblico internazionale, Munakata Shiko¯ ha profuso il suo genio nell’arte e nel mondo. Risoluto sin dall’adolescenza a seguire le orme di Van Gogh, è riuscito nell’impresa, non irta di difficoltà contingenti, di creare un universo unico, non assimilabile ad altre produzioni. Concludo dunque auspicando che dall’incontro tra Munakata Shiko¯ e il pubblico italiano si sviluppino i presupposti per una sempre maggiore comprensione tra i popoli, all’insegna dei valori universali cari all’artista e agli uomini di buon senso: la tolleranza e l’amore.