Roma città mediterranea
Continuità e discontinuità nella storia
Formato: 22 x 24 cm
Legatura: Filorefe
Pagine: 192
Anno edizione: 2007
ISBN: 9788849212914
EAN: 8849212917
UB. INT. : T314C T421B V05h V26e BRAMP
Contenuto
Collana La nuova alleanza: Architettura & Ambiente diretta da Paolo Portoghesi e Rolando Scarano
Quali sono i caratteri della mediterraneità che Roma esprime? In che modo si manifesta la struttura urbana del territorio romano? Quali sono le dinamiche in atto, le relazioni, le articolazioni di questa capitale euromediterranea?
L’esigenza di spostare l’ottica con cui osservare le formazioni urbane contemporanee e l’opportunità di ri-descrivere la metropoli diffusa sono alcune delle premesse che presiedono a una ricerca su Roma Contemporanea intesa come possibile Città Mediterranea.
Non la Roma dei Cesari, ridotta al turismo benculturalistico come funzione quasi monoculturale, né la Roma delle Plebi, né le molte altre città di Roma caratterizzate da diverse residenzialità.
Si è voluto piuttosto osservare, attraverso una rivalutazione dei paesaggi urbani e un’attenzione nei confronti delle molteplici centralità, quella città di Roma eterogenea, una non-forma di non-città, che comprende fasci infrastrutturali ed enclave naturalistiche, permanenze surreali di campagna-città e realissime emergenze architettoniche ed urbane.
Si è trattato di scansionare varie specie di paesaggi metropolitani di Roma come si presentano ad una descrivibilità tra l’analitico ed il meta-progettuale, in alcune campionature tipologicamente e criticamente significative, usando parametri non immediatamente architettonici o pianificatori, ma costruiti sulla esperienza stessa degli “attraversamenti” e delle svariate specie di spazi rintracciabili.
Se contemporaneo è ciò che comprende tutti insieme gli strati e i sensi della storia per rimetterli in gioco – laddove moderno è stato ciò che cancella il passato in una tabula rasa disponibile ad un puro futuribile – forse il momento è adatto a rileggere la città al di fuori delle modellistiche troppo forti e centrate che hanno spesso finora registrato errori e fallimenti.
Significa però che i principi di ordine e di abitabilità devono essere rinvenuti tra quelli ad essa appropriati e non necessariamente estrinseci. Significa probabilmente che una nozione contemporanea di città deve introiettare di nuovo un’idea di storicità, non semplicisticamente lineare e progressiva, ma costituita anche di discontinuità e disgiunzioni, di complessità e perfino complicazioni a volte irrisolvibili.
Quattordici “tasselli” di 1km x 1km costituiscono le aree campione studiate. Esse appartengono a quattro macrosistemi principali della città. Tre di essi corrispondono alle strutture topografiche, fisiche e antropiche primarie che hanno dato l’imprinting alla città e che ne hanno condizionato sviluppi e crescite: il Tevere, il sistema delle Mura Aureliane e delle infrastrutture radiali delle Consolari e il cuneo verde del Parco dell’Appia e del Parco degli Acquedotti. Il quarto macrosistema è quello dei “luoghi dello scambio”, ovvero di tutte quelle aree che trasversalmente interferiscono con le strutture primarie, determinando situazioni di conflitto e di scompaginamento dell’impianto originario. Queste coincidono spesso con le aree e i luoghi informi delle piazze contemporanee.
La tesi è che l’osservazione e la comprensione di questi fenomeni possa contribuire ad aggiornare gli strumenti d’intervento sulla città e quindi costruire nuove mappe aperte al progetto contemporaneo.
Parole chiave
Condividi su