Roma contemporanea tra architettura e urbanistica
Passato e presente alla ricerca del futuro
A cura di: Mattogno Claudia
Autori: Cappuccitti Antonio, Colarossi Paolo, Lenci Ruggero, Piroddi Elio, Rossi Piero Ostilio
Formato: 22 x 24 cm
Legatura: Filorefe
Pagine: 128
Anno edizione: 2021
ISBN: 9788849240399
EAN: 9788849240399
UB. INT. : T705E V05g
Contenuto
Collana CASE, QUARTIERI E PAESAGGI. Mutamenti dell’abitare a Roma diretta da Claudia Mattogno
Roma dispiega da sempre un quadro complesso davanti ai nostri occhi ed esibisce paesaggi urbani dalle conformazioni eterogenee in cui risalta l’unicità di un sito speciale, dove tutto è superlativo e di lunga durata. I secoli di storia sono così densi di stratificazioni e memorie al punto che tutto sembra già essere esistito prima ancora di cominciare. Le aspirazioni al cambiamento appaiono indeterminate e sono troppo spesso attraversate da un’incuria soffocante, mentre le tracce del passato permangono con tale forza che il loro mescolarsi al divenire fa risaltare chiassose e improbabili dicotomie assieme a stridenti consonanze. I tessuti compatti della città storica si contrappongono alla città diffusa fuori il Raccordo, i grandi segni dell’edilizia pubblica si alternano al pulviscolo di quella abusiva, mentre reperti archeologici riaffiorano con ostinata tenacia ad ogni intervento di trasformazione. La memoria, tuttavia, fatica a declinarsi con il progetto e le figure con le quali siamo chiamati a confrontarci rinviano a spazi residuali, a interstizi fra le parti, a territori dell’abbandono e paesaggi del rifiuto. Nuove logiche aggregative ed economiche fanno emergere altri tipi di spazialità cui si sommano inattese domande da parte di pratiche e soggetti finora poco indagati. Il presente sempre più incerto è segnato da crisi pandemiche che hanno sovvertito completamente la mobilità e le modalità aggregative dei nostri territori. E così anche la connotazione di città eterna è chiamata a trovare nuove declinazioni rivalutando il criterio della stratificazione funzionale e attribuendo valore al progetto del vuoto, di quello spazio collettivo in grado di guidare e restituire significato al tessuto urbano, alle pratiche e ai vissuti.
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