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Roma e Lazio 1870-1945
La costruzione della capitale e della sua regione
Autori: Cassetti Roberto
6 edizioni dal 2005 - Edizione rilegata in seta
Formato: 21 x 29,7 cm
Legatura: Cartonato
Pagine: 320
Anno edizione: 2005
ISBN: 9788849207231
EAN: 8849207239
UB. INT. : T419A V05h V31h
Contenuto
OPUS/3
Collana de La Sapienza diretta da Roberto Cassetti e Marcello Fagiolo
Comitato scientifico: Emanuela Belfiore, Beatriz Blasco Esquivias, Giovanni Carbonara, Roberto Cassetti, Joseph Connors, Marcello Fagiolo, Francesco Paolo Fiore, Paolo Portoghesi, Franco Purini, Marco Romano, Samir Younés
Questo libro è il primo di una trilogia che analizza le trasformazioni dello scenario urbano della capitale e della sua regione dall’Unità d’Italia ai giorni nostri: si tratta di un periodo cruciale per Roma e per il Lazio – comune, se pur con tempi diversi a tutte le grandi metropoli dei paesi occidentali – : quello del passaggio da un’organizzazione dello spazio di tipo premoderno a quello della prima modernità. Questo passaggio, che si colloca in Italia tra la fine dell’Ottocento e le soglie della seconda guerra mondiale, segna la transizione da una città compatta e funzionalmente mista e da un territorio in cui ciascun centro è isolato dall’altro, ad una città articolata in tessuti diversi e specializzati, e ad un territorio in cui i centri urbani cominciano a legarsi tra loro in insiemi e a confluire su di essa. Su questo argomento finora ha dominato una corrente storiografica che vedeva la regione come separata dalla città, e dava di quest’ultima, per convinzione, poi per moda o per prigrizia mentale, un’interpretazione unilaterale filtrata dai principi e dai dettami spaziali dell’urbanistica moderna. Secondo quest’ottica, eretta ad una sorta di credo, la forma urbana di questo periodo – le emergenze, i tessuti edilizi, lo spazio urbano – era da rigettare in toto, per cui lo sviluppo urbano era da esaminare solo come fenomeno quantitativo e le sue cause andavano ricercate esclusivamente nel fenomeno della rendita fondiaria. Era uno sviluppo che rompeva gli equilibri precedenti – idealizzati – senza crearne di nuovi, perché ad essi non veniva attribuito alcun valore. Questo predominio culturale è giunto al punto di far dimenticare e ridurre al silenzio il pensiero urbano del periodo, giudicando con disprezzo la città che ne è scaturita (per non parlare degli interventi sulla città esistente bollati sempre e soltanto come “sventramenti”). Così le realizzazioni urbanistiche, non esaminate dal punto di vista formale e funzionale, sono state avulse dal loro contesto sociale, dai bisogni e dalle aspirazioni della società, dagli stili di vita del loro tempo e sono state oggetto semplicemente di un giudizio ideologico. Un intero periodo storico è stato di fatto marginalizzato, ne sono state tagliate le radici, i principi, i valori simbolici. Questa marginalizzazione o meglio la marginalizzazione dei processi di organizzazione e formalizzazione dello spazio urbano che connettono la città contemporanea a quella dei periodi precedenti è uno dei fenomeni più tipici e insieme più strani di questo dopoguerra. Ma c’è di più. Nel frattempo la città, da cui traeva ragione tale corrente storiografica, si è ulteriormente trasformata: la separazione tra Roma e la sua regione che ancora negli anni Sessanta faceva parlare di un insieme di realtà disomogenee ora non esiste più. La capitale si è dissolta in una vera e propria regione urbana (un sistema di città, di tessuti, di brani insediativi funzionalmente policentrico, intrecciato ad una grande galassia agricola ed interconnesso saldamente da un fitto sistema di reti) che rende di fatto la città e la regione un grande insieme unitario, che va esaminato in quanto tale. E anche il pensiero urbanistico è cambiato: si è fatta strada in tutta Europa una critica serrata al Movimento moderno che ha portato a rivalutare la spazialità della città otto-novecentesca fino alla seconda guerra mondiale, con le sue grandi attrezzature immerse nel tessuto urbano e con l’importanza strutturante dei suoi tracciati viari che costituiscono spazi di vita vivi e vitali. Lo schema di pensiero degli anni Sessanta che analizzava questo tipo di città soltanto in termini di occupazione edilizia e di speculazione delle aree e la isolava dal territorio circostante non è dunque solo un modello arbitrario, metastorico, che può essere compreso ma non più accettato, ma è anche inadatto ormai, e questo è il fatto più importante, a capire le radici del mondo attuale, che non nasce dal nulla, ma proprio in questo periodo pone tutte le sue più importanti basi. E’ venuto il momento perciò di riesaminare tutto il panorama del periodo della città e del territorio otto-novecenteschi. Non è un problema di storia locale, ma di ritessere le fila dell’evoluzione dello spazio antropizzato in un secolo cruciale, di cui Roma e la sua regione costituiscono uno spaccato fondamentale: di capire in altri termini i principi della composizione della città e del territorio, riunendoli in una sintesi storica generale del contesto socio economico e spaziale e di rintracciare in questo secolo, nei limiti in cui è ragionevole farlo, le radici del mondo contemporaneo. Questo è lo scopo di questo libro: non di avviare uno studio esaustivo della capitale e della sua regione nel periodo, di riassumere episodi urbani ed edilizi singolarmente ampiamente analizzati, ma di studiare i mutamenti della forma urbana, della sua struttura funzionale, dello spazio urbano, dei legami tra gli insediamenti, connettendoli alla struttura della società e dell’economia, per capirne e spiegarne il posto nella storia, per rintracciare le radici del nostro presente nel terreno del passato. Soprattutto si è cercato di vedere il passato come un tutto coerente, di cui la forma urbana è espressione.
Il soggetto di questo saggio è dunque la struttura fisica della città e della rete urbana come risultato di un’economia, di una società e dei suoi stili di vita, non le sue diverse componenti: l’edilizia abitativa, i monumenti, gli spazi urbani, gli spazi agrari, le reti di collegamento e di trasporto. Di tutto ciò si è preso in considerazione solo ciò che poteva aiutarci a comprendere la forma e il funzionamento della città e del territorio. Perciò questo libro non è un’esposizione narrativa, un’analisi di tutte le varie componenti urbane, su cui vi è già un’abbondante letteratura. E’ piuttosto un esame del loro contributo alla costruzione della forma della città e del territorio. Dunque va letto come svolgimento di un discorso, in cui il singolo particolare è ricordato come testimonianza dell’insieme, non per sé stesso.
Prof. Roberto Cassetti
coordinatore del Dottorato in Riqualificazione e Recupero Insediativo Università di Roma “La Sapienza”
È stato presidente della Commissione Ricerca Scientifica della Facoltà di Architettura Valle Giulia (1999-2010), consulente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati (1989-92), membro della Commissione per le Politiche di Assetto Urbano nel Mezzogiorno del Ministero per gli Interventi Straordinari nel Mezzogiorno (1981-84), membro del Comitato scientifico dell’Istituto Regionale di Studi per la Pianificazione Economica e Territoriale del Lazio (1981-84) consulente della Direzione Politiche Regionali della Commissione della Comunità Europea (1976-78).
Ha fondato e dirige, con M. Fagiolo, la Collana della Sapienza, Opus, Collana ufficiale della Facoltà di Architettura Valle Giulia e del Dottorato di Ricerca in Riqualificazione e Recupero Insediativo (Gangemi, Roma). Nei sui scritti ha indagato le trasformazioni della struttura funzionale e della forma urbana di Roma e della sua regione, le grandi ondate di cambiamento di cui rappresentano espressione, e l’evoluzione conseguente dei valori, dei principi e dei modelli dell’urbanistica, cui ha dato un contributo in numerosi piani territoriali di cui è autore: dal Quadro di Riferimento Territoriale e dal Piano Territoriale Regionale del Molise, 1973 e 1975, al Piano Territoriale della Puglia meridionale, 1976; dal Quadro di Riferimento Territoriale Nazionale per il Piano Generale dei Trasporti, 1985, al Quadro di Riferimento Territoriale per gli interventi nel Mezzogiorno del Ministero per gli Interventi Straordinari nel Mezzogiorno, 1983; dal Quadro di Riferimento Territoriale del Lazio, 1980, al Quadro di Riferimento Territoriale Regionale,1998 e allo Schema di Piano Territoriale Generale del Lazio della Regione Lazio, 2001, in cui ha elaborato i concetti di «complesso integrato» di funzioni strategiche (una suddivisione delle funzioni centrali in grandi insiemi integrati), di «profilo funzionale» della rete (un quadro di principi e di indicatori per la definizione degli equilibri quantitativi di prospettiva, ossia per il calcolo e la distribuzione spaziale delle funzioni centrali), di «decentramento ad ondate» (un insieme di strategie spaziali per raggiungere progressivamente i livelli di funzioni centrali delineati nello scenario), e di «sistema di reti» (un complesso di azioni per ristabilire le interconnessioni e le continuità della trama urbana, dello spazio agrario e dell’ambiente naturale), e sta tentando di effettuare la stessa sintesi per il panorama europeo, per tessere la trama della nuova “idea” di città (dei nuovi codici della pianificazione e del disegno urbano) che va facendosi strada nella progettazione della città contemporanea.
Tra i suoi libri: L’Idea di città del XXI secolo. I nuovi paradigmi della terza ondata (in preparazione); Urbanistica in transizione. Principi e metodi, con P. L. Paolillo, Mimesis 2016; I nuovi paradigmi dell’urbanistica. L’Idea di città della terza ondata, Gangemi 2016; La città compatta. Dopo la Postmodernità. I nuovi codici del disegno urbano (2° edizione riveduta), Gangemi 2014; Roma e Lazio 1945-2007. La formazione di una regione urbana (4 edizioni), Gangemi 2008; Roma e Lazio, l’Urbanistica. Idee e piani dall’Unità ad oggi (4 edizioni), Gangemi 2006; Roma contemporanea. Storia e progetto, a cura di con G. Spagnesi (5 edizioni), Gangemi 2006; Roma e Lazio 1870-1945. La costruzione della capitale e della sua regione (6 edizioni), Gangemi 2005; Il centro storico di Roma. Storia e progetto, a cura di con G. Spagnesi (4 edizioni), Gangemi 2004; Roma e Lazio. Idee e piani (2° edizione riveduta, 6 edizioni), Gangemi 2004; Roma, il verde e la città. Giardini e spazi verdi nella costruzione della forma urbana, a cura di con M. Fagiolo (6 edizioni), Gangemi 2002; Roma e Lazio. Idee e piani (4 edizioni), Gangemi 2001, Metropoli e qualità dell’ambiente, a cura di con E. Belfiore (6 edizioni), Gangemi 1992; Taranto Progetto ’80. Progetto di sviluppo metropolitano della provincia ionica, 2 volumi, L’organizzazione urbana e l’assetto del territorio e I bisogni della collettività, con E. Belfiore e con C. Cecchi et al., Franco Angeli 1987.
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