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Problema Europa
Unità Politiche e Molteplicità Culturali
Autori: Negri Antimo
Formato: 13,5 x 21 cm
Legatura: Cartonato
Pagine: 240
Anno edizione: 2005
ISBN: 9788849208931
EAN: 8849208936
UB. INT. : T438H T512B V36c V35e
Contenuto
Collana «Nuovo Millennio» n.16
«L’espressione “Unione europea” induce a pensare più a un processo che a un fatto, più a qualcosa che appartiene all’ordine delle res gerendae che a quello delle res gestae. Anche quando si nasce “europei”, “politicamente” europei si può solo diventarlo. Gli “europei” bisogna “farli”, come una volta si “son fatti” gli italiani, i francesi ecc. Ci si trova, ad un certo punto, di fronte a un problema di fondo ineludibile. Un problema che, posto e non concesso che ci sia un’Europa già politicamente “costituita”, si può formulare parafrasando la celebre espressione usata in Italia negli anni Settanta del sec. XIX già politicamente (o “diplomaticamente”) “costituita” (“Abbiamo fatto l’Italia, ora bisogna fare gli italiani”): abbiamo fatto l’Europa, ora bisogna fare gli europei. Ma come farli? Ed è domanda alla quale non si può rispondere adeguatamente, se non si tien conto del ruolo anche “pedagogico” di cui si investono i “costituenti” che, in particolare per ciò che riguarda l’Europa, si son trovati e si trovano – e il loro problema si configura, allora, effettivamente, come difficile quand’anche irresolubile problema dialettico – a fare un’Europa politicamente unita partendo da una situazione che, nella sua realtà più dura e più inequivocabile, ben è quella in cui, per dirla con estrema chiarezza, l’italiano è anzi tutto italiano, il francese anzi tutto francese, il tedesco anzi tutto tedesco ecc…».
Antimo Negri (1923-2005), per più di quarant’anni, ha scritto sulle più importanti riviste di filosofia e di cultura italiane e straniere. La sua attività saggistica, aperta a dissodare alcuni dei momenti fondamentali e ineludibili del pensiero filosofico e scientifico moderno e contemporaneo, è stata sempre fuori da ogni impaccio di scuola, di conformismo intellettuale e di passiva ubbidienza ideologica. Ha avuto come obiettivo costante la conoscenza del mondo degli uomini e dei problemi del lavoro. La sua speculazione filosofica ha riguardato, tra l’altro, Hobbes, la filosofia classica tedesca, il materialismo francese, il positivismo di Comte, Leopardi, Nietzsche, la fenomenologia, l’ermeneutica e, in particolar modo Gentile, di cui è stato uno dei massimi studiosi. Di recente, i suoi studi si erano indirizzati alla riscoperta di Giuseppe Capograssi ed al problematicismo cattolico. Le sue opere più recenti sono: Quel diavolo di don Benedetto. Croce e la storia come “lavoro della vita; Giovanni Gentile filosofo italiano; De persona; L’indomabilità dell’individuo; Il filosofo e il lattaio; Stirner e l’unione degli egoisti; Storia e/o destino dell’Occidente.
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