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Autori: Coladonato Maurizio, Miracola Patrizia, Borzomati Anna, Marinelli Anna Maria, Provinciali Barbara, Giovannone Carla, Caligaris Ozino Emanuela, Poggi Domenico, Santopadre Paola, Sidoti Giancarlo
Formato: 22,5 x 29,5 cm
Legatura: Filorefe
Pagine: 32
Anno edizione: 2007
ISBN: 9788849213447
EAN: 8849213441
UB. INT. : T452B V16e
Contenuto
Il “Quaderno” che la Fondazione Paola Droghetti, insieme all’Istituto Centrale per il Restauro e al Museo di Roma di Palazzo Braschi, oggi offre agli studiosi è il secondo di una collana nata nel 2005 a conclusione del restauro dell’Anastasis della Basilica paleocristiana di San Clemente. I quaderni sono appunto destinati a fissare la fine del restauro di singole opere che fanno però parte di ampi complessi pittorici.
Il nuovo quaderno raccoglie gli studi compiuti dall’équipe di lavoro dell’ICR, nel corso del restauro di due dipinti murali “in chiaroscuro”, di Polidoro da Caravaggio e Maturino Fiorentino, che sembra provengano dal “giardino di messer Stefano dal Bufalo, vicino alla fontana di Trevi”, come dice Vasari.
Questi dipinti – che raffigurano rispettivamente La Fortuna e il Sacrificio in onore degli dei offerto da Perseo dopo aver liberato Andromeda – furono conservati nel Museo di Roma dopo essere stati “strappati” dal loro luogo di origine, il giardino “dal Bufalo”, distrutto in occasione dell’ampliamento di via del Tritone nella seconda metà dell’Ottocento.
Da alcuni anni i due dipinti erano stati trasferiti nei laboratori dell’Istituto per essere restaurati in attività didattica. Le cattive condizioni di conservazione, in parte derivanti dal dannoso sistema (lo “strappo”) utilizzato per portare via i dipinti dalle pareti, la possibilità di studiare “dal vero” la tecnica del “chiaroscuro”, l’aspettativa di compiere un restauro che avrebbe richiesto interventi complessi sul supporto e sulla superficie pittorica rendevano le opere particolarmente interessanti per la Scuola dell’Istituto.
Per il completamento dei lavori, la Fondazione ha bandito, come ogni anno già dal 2004, un concorso per l’assegnazione di una borsa di studio, da destinare ad una allieva diplomata all’ICR nell’ultimo anno, la quale, come le altre studentesse destinatarie delle borse di studio degli anni precedenti, ha così avuto la possibilità di affacciarsi nel mondo del lavoro autonomo, in condizioni favorevoli.
L’impegno della Fondazione però non si ferma qui: i due dipinti che si presentano oggi sono parte di un ciclo che ne comprende sei; la Fondazione ha ritenuto di potersi impegnare, con l’Istituto Centrale per il Restauro e col Museo di Roma, a destinare una borsa di studio per due anni consecutivi a due allievi, neo-diplomati dell’Istituto, che si dedicheranno al completamento del restauro delle quattro pitture, della stessa provenienza, negli anni 2008 e 2009.
Questo programma, che vede la collaborazione con due Istituzioni pubbliche, permette alla Fondazione di percorrere una strada più impegnativa, collaborando a un progetto che comporta come prima fase il restauro degli altri elementi del ciclo pittorico e come seconda fase la loro riunione in un ambiente prestigioso. In tal modo si mette in atto l’unico rimedio oggi opponibile alla brutale operazione subita dagli affreschi (lo “strappo” nell’Ottocento) che non solo li ha danneggiati nella materia costitutiva, ma li ha anche privati del contesto culturale e storico per il quale erano stati ideati e dipinti.
Oggi essi rappresentano un raro esempio di una tecnica pittorica e di un gusto ampiamente diffusi nella prima metà del Cinquecento, perché delle molte pitture su facciate di edifici romani – dipinte dai due pittori (Polidoro e Maturino) e delle quali parlano con ammirazione le fonti storiche e in primo luogo Vasari – quasi tutto è andato distrutto.
La Mostra, curata dall’Istituto e ospitata nella sede di San Michele del Ministero per i Beni e le Attività Culturali illustrerà gli aspetti più interessanti del restauro compiuto.
Nel 2008 è prevista la pubblicazione di un “Quaderno” che darà conto del restauro del secondo gruppo di dipinti, mentre i risultati finali degli studi, delle operazioni di restauro e delle scelte espositive, relativi al complesso dei sei dipinti di cui si è detto, verranno raccolti in un nuovo volume della collana “Interventi”, che seguirà i tre volumi già pubblicati: “Il Polittico di Ludovico Urbani, La Madonna col Bambino Angeli e Santi” Recanati, Museo Diocesano (2004); “La samaritana al pozzo, affresco del sec. XVII” Roma, Museo di Roma – Palazzo Braschi (2005); “Iacopo Sansovino, La Madonna in cartapesta del Bargello” Firenze, Museo del Bargello (2006).
Maria Stella Spampinato
Comitato scientifico Fondazione Paola Droghetti
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