Metamorfosi dei partiti

Dall’ultimo conflitto mondiale i Partiti sono mutati più volte e profondamente.
Dal partito di massa (classista o religioso) del dopoguerra si è passati al Partito popolare con l’affermarsi, in primo luogo in Germania, del socialismo riformista col fine dello Stato sociale.
L’irradicarsi poi dello Stato sociale a sua volta ha stravolto i Partiti riducendoli ad elementi del sistema di potere pubblico, e determinando la loro struttura interna per gruppi.
Oggi queste forze politiche sono tutt’altro che entusiasmanti per l’opinione pubblica.
Il distacco tra i giovani ed esse è divenuto abissale.
Inoltre lo Stato sociale concepito originariamente come strumento di giustizia è divenuto fonte di nuove gravi ingiustizie, infatti un terzo della popolazione è costituita di nuovi poveri, ai quali l’intervento dello Stato sociale non arriva.
Il caso Italia appare più grave sia per la mancanza di ricambio della classe politica di Governo da circa 50 anni, sia per le istituzioni deboli dello Stato previste dalla costituzione del ’47, nata da un complesso verso la dittatura precedente.
Questo stato di cose è modificabile solo nella misura in cui le forze del cambiamento abbiano coraggio, voglia di unità e fantasia di progetti.

Tulio De Felice nato a Roma nel 1935. Si è laureato nel 1958 in giurisprudenza con la tesi “Regime parlamentare e democrazia sovietica”. Avvocato, da sempre impegnato nel Partito Socialista a Roma ricoprendo incarichi politico-amministrativi. Segretario della gioventù socialista. Membro della segreteria del Partito a Roma. Tre volte Assessore al Comune di Roma tra il 1971 ed il 1985. Da queste sue intense esperienze ha sempre tentato di trarre spunti di riflessione.