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Terra e memoria

Uomini, natura e mito in Calabria

Formato: 17 x 24 cm

Legatura: Filorefe

Pagine: 152

Anno edizione: 1985

ISBN: 9788874481453

EAN: 8874481454

UB. INT. : T513C

Contenuto

Questa raccolta di scritti di Domenico Zappone, ispirati prevalentemente a temi tipici della cultura popolare e delle tradizioni calabresi, ha lo scopo di favorire un primo approccio alla personalità dello scrittore: II motivo autobiografico fa da filo narrativo conduttore di una materia apparentemente eterogenea ed introduce il lettore ora in una dimensione, quella della sofferenza, centrale nella narrativa calabrese contemporanea, ora in ambientazioni di rara bellezza descrittiva, dove il ricorso all’immaginario serve a Zappone per meglio fissare nella mente del lettore una certa realtà, fotografandola quasi. Le pagine di Zappone, in quel tanto che hanno di retrospettivo, valgono anche a tener vivo il legame con un mondo che va sempre più scomparendo, mentre si afferma la necessità storica che un patrimonio di valori vada riattualizzato perché si attivi un processo di re-identificazione culturale.

DOMENICO ZAPPONE nacque a Palmi il 19 giugno 1911. Conseguita la maturità classica, si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Messina ma fu costretto a interrompere gli studi, dedicandosi all’insegnamento nelle scuole elementari. Si laureò successivamente in Lettere a Catania, con una tesi sul poeta calabrese del ‘600 Pirro Schettini, pubblicata nel 1939. Nel corso della guerra, un incidente di particolare gravità lo immobilizzò a letto per oltre sei anni, essendo stata la sua vita più volte in pericolo, e ne ricevette una menomazione permanente agli arti inferiori.
Questo periodo di «cognizione del dolore» ebbe una incidenza notevole sulla sua successiva produzione letteraria, il tema della sofferenza — non soltanto fisica — essendone spesso motivo centrale. Ne fa fede il volumetto «Le cinque fiale», edito nel 1952, in parte’:”. una sorta di viaggio autobiografico «al termine della notte», attraverso le fasi salienti della malattia.
Collaborò a giornali e riviste, fra cui «Il Giornale d’Italia», «il Tempo», «Giornale dell’Emilia», «Giornale della Sera», «La Gazzetta del Mezzogiorno», «La Fiera Letteraria», ecc. Nel 1952 ebbe una segnalazione d’onore al Premio Viareggio, nel 1955 vinse ex aequo con Guglielmo Peirce il Premio Napoli di giornalismo. mentre nel 1967 gli fu assegnato il Premio Sila per un articolo apparso sulla terza pagina de «Il Tempo». Quale inviato speciale di alcuni quotidiani, di-‘` lui restano interessanti taccuini di viaggi compiuti vari Paesi europei (Islanda, Cecoslovacchia, Francia, ‘”” Spagna).
Nel 1969 curò un’antologia di racconti di scrittori calabresi, ad uso delle scuole medie, dal titolo «Calabria Nostra». Morì a Palmi il 5 novembre 1976.

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