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Progetti sulla pietra

Lo studio dei tracciati di cantiere attraverso il rilevamento

Autori: Inglese Carlo

Formato: 17 x 24 cm

Legatura: Filorefe

Pagine: 272

Anno edizione: 2000

ISBN: 9788849200416

EAN: 8849200412

UB. INT. : T419C V05c V11i V14d

Contenuto

Collana STRUMENTI DEL DOTTORATO DI RICERCA IN RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DELL’ARCHITETTURA E DELL’AMBIENTE diretta da Riccardo Migliari

L’origine del disegno architettonico di progetto è sempre stato uno dei più affascinanti argomenti di studio da quando si è tentato di riordinare le numerose testimonianze pervenuteci inerenti il fare architettonico dell’umanità. Numerosi sono stati i tentativi di insigni studiosi di fornire un excursus temporale atto a definire le varie tappe che contraddistinguono l’evoluzione seguita dall’essere umano nell’ideare, e di conseguenza, rappresentare l’oggetto architettonico; tuttavia i limiti di questo iter cronologico vengono gradualmente accentuati con l’avvicinarsi al mondo antico, soprattutto per la mancanza di testimonianze sia dirette, come rinvenimenti archeologici, che indirette come fonti e trattazioni. Nell’ambito di questo tentativo di ricostruzione si inserisce il lavoro proposto, incentrato sui tracciati di cantiere nell’antichità, intendendo con tale definizione tutti quei segni incisi, in loco, sugli elementi lapidei dei manufatti architettonici, al fine di rappresentare, controllare e progettare, gli elementi costruttivi, i particolari e, in alcuni casi, intere parti di struttura, componenti il manufatto architettonico stesso: i progetti sulla pietra. Alla luce dei risultati scaturiti, attraverso l’analisi di numerosi esempi, si può affermare che questa procedura fu particolarmente utilizzata a Roma e nelle Province durante le dinastie imperiali Flavia (69-96 d.C.), Antonina (96- 192 d.C.) e Severa (193-235), artefici di un rinato interesse verso l’utilizzo di tracciati ed incisioni nei cantieri edili come prassi costruttiva, divenuta in seguito abituale almeno fino al periodo gotico, allo scopo di guidare la realizzazione dei vari elementi architettonici. Ciò è confermato dalle numerose incisioni rintracciate nelle principali opere architettoniche dell’Impero romano, realizzate o restaurate durante il I e II sec. d.C. quali i timpani osservabili sulla platea d’ingresso del Mausoleo di Augusto in Roma identificati come modelli per il timpano del Pantheon, o, sul Pantheon stesso, l’esteso corpus di disegni incisi sulle lastre di copertura; o, ancora, l’arcata del primo ordine tracciata sulla platea dell’Anfiteatro di S.M.Capua Vetere. Questi estesi corpus di incisioni sono stati verificati ed i risultati hanno rivelato preziose indicazioni per la formulazione di nuove ipotesi di lettura.

Carlo Inglese (1967), Architetto e Dottore di Ricerca in «Rilievo e Rappresentazione dell’Architettura e dell’Ambiente». Dedica la sua attività di studio e ricerca alle discipline della Rappresentazione come la Geometria Descrittiva, il Disegno ed il Rilievo dell’Architettura. Collabora professionalmente, come tecnico specializzato, con il Laboratorio di Fotogrammetria del Dipartimento di Rappresentazione e Rilievo dell’Università “La Sapienza” di Roma; tra i vari incarichi di rilievo svolti, si citano il rilievo diretto dei particolari delle pavimentazioni e degli elementi architettonici e strutturali ed il rilievo fotogrammetrico dell’ordine esterno nell’ambito della ricerca conto terzi sviluppata, per il “Rilievo dell’Anfiteatro Flavio”, dal Dipartimento di Rappresentazione e Rilievo della Facoltà di Architettura nell’Università degli Studi «La Sapienza» per la Soprintendenza Archeologica di Roma. È autore di diversi articoli a stampa sulle discipline della Rappresentazione e Rilievo.

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