Frank O. Gehry per il Waterfront di Lower Manhattan

Il progetto della nuova sede del Guggenheim che Gehry ha presentato nella vecchia sede del museo di Wright nel Febbraio 2001 entra in scena come il compimento di un ribollire di idee e di tensioni provocate dal rifiuto storico che la New York di Manhattan aveva manifestato verso il proprio contesto d’acqua.
Dalla commissione per la riqualificazione ambientale dell’isola insediatasi negli anni Sessanta – Philip Johnson fra i membri più autorevoli – allo smantellamento dell’autostrada litoranea dell’East River, alla demolizione dei circa settanta “piers” per realizzare Battery Park City, quella a cui si assiste è una vera e propria rivoluzione dell’identità urbana. La stessa identità che la letteratura fino alla chiave psicoanalitica proposta da Rem Koolhas aveva assodato, regge fino alla sindacatura Lindsay e viene totalmente ribaltata da Gehry.
Già Wright con il suo edificio organicamente compiuto aveva negato lo spirito della Zoning Law del 1916, ma non la griglia. Con il Guggenheim di Gehry salta anche la griglia, si riabilita il modello del pier, si dissolvono i confini fra terra e acqua e New York gira definitivamente il proprio volto verso l’acqua.