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L’elefantino giallo

Racconti di un cineasta siciliano

Formato: 17 x 24 cm

Legatura: Filorefe

Pagine: 64

Anno edizione: 1999

ISBN: 9788874489954

EAN: 8874489951

UB. INT. : T709G V21e V91a

Contenuto

N° 27 della collana “Le storie della Storia” fondata da Giuseppe Selvaggi e diretta da Silvio Traversa

I ricordi sono rivestiti di fantasie inventate tuttavia realistiche, come le nuove gemme scaturite da un vecchio ramo in primavera.
Una fervida creatività si intreccia con i ricordi, così sottilmente che è impossibile distinguere l’una dagli altri. Eppure si intuisce il suo innesto nella memoria che secondo i greci antichi è la madre di tutte le arti e occasione di poesia.
Turi Vasile

“Mi posso considerare un siciliano orientale doc”, dice si se stesso Mirabile, siracusano a Roma, autore di questo libro narrante, tra mito e vita vissuta. Risulterà evidente al lettore, nel labirinto tra storia e fantasia dei suoi racconti, e per la tecnica esecutiva, l’essere stato, Mirabile, un protagonista della cinematografia europea. Per il suo intervento operativo, a livelli alti, il nostro cinema ha potuto realizzare film importantissimi quale “Il Cappotto”, come suo primo film, per indicarne uno entrato nella filmografia mondiale.

Alfredo Mirabile nasce a Siracusa da padre della provincia di Messina e da madre della provincia di Catania. Studia nelle scuole statali di Catania e Messina, dove si laurea.
Prende parte alla seconda guerra mondiale. Finita la guerra tenta di fare l’artigiano, l’avvocato, quindi il funzionario di prefettura. Infine, a Roma, si dedica attivamente ­ e fortunosamente ­ all’attività cinematografica. Produce film, qualcuno anche importante, citato nella storia del cinema. Scrive sceneggiature, cura qualche regia.
Collabora a quotidiani e riviste, anche con racconti e saggi.
Ha già pubblicato un romanzo di ambientazione storico-fantastica (Il letto del cardinale) e una raccolta di racconti (16 colpi di fucile). Spera ­ egli confida ­ «che anche questo recente libretto abbia la fortuna di incappare in numerosi e benevoli lettori».
Tra i suoi lettori, Giorgio Bàrberi Squarotti giudica “ingegnosi e geniali” i racconti Galatea e L’Elefantino Giallo.

Alfredo Mirabile è creatore di atmosfere suggestive e quasi fiabesche con la presenza ­ per lo più notturna ­ di pochi personaggi, un cane, una piazza e una fontana.
C’è la dimensione metafisica dell’essenzialità e dell’assolutezza; i personaggi sono quasi figurine, ritagli minimi, simboli di una vita ridotta o che si strema e perde vigore.
Fra tali personaggi spicca Francesco, un calabrese a Messina, una figura di De Chirico (segretario fascista del GUF in sahariana, con lucidissima calvizie), autore di memorabili beffe, rivalsa dell’intelligenza e dell’assurdo nel crepuscolo di un mondo che consumava la propria tragedia.
Antonio Piromalli

Questo scrittore di testi da gustare in un sorso sereno può apparire un estraneo nella letteratura corrente, e per questo recentissima. Forse, proprio da tale costruita semplicità spontanea, popolare ed insieme aristocratica, potrebbe dipendere un getto nuovo della nostra letteratura da leggere. Così, scrittori quali Alfredo Mirabile potrebbero trovarsi all’avanguardia della necessità di limpidezza narrativa.
Giuseppe Selvaggi

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