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Anabasi d’un anarca
Ovvero “un vagabondo rinascimentale”
Autori: Gentili Paolo
Formato: 17 x 24 cm
Legatura: Filorefe
Pagine: 224
Anno edizione: 1998
ISBN: 9788874488179
EAN: 8874488173
UB. INT. : T460G V21a
Contenuto
N° 12 della collana “Le storie della Storia” fondata da Giuseppe Selvaggi e diretta da Silvio Traversa
La bambina Maria, la schizofrenica Berenice, il pittore-killer che racconta – in versi – la sua storia ironica e disperata, il piccolo Fagiolo e tanti altri personaggi che attraversano l’inferno erotico-esistenziale d’un tempo senza cielo – il nostro tempo! – lungo l’arco di una narrazione dissacrata eppure assetata di sacralità, sono tutte creature alla ricerca d’un Dio che, pur negandosi, attrae inesorabilmente a sé ogni anima.
L’autore di questo racconto è un oscuro avventuriero esistenziale, sempre in fuga per il mondo, con un mestiere qualunque, in un Paese qualunque, alla ricerca del Dio che lo muove. Egli sostiene di vivere e di narrare giocando con i propri ricordi e con i propri deliri, sicché, ad oggi, non saprebbe precisare se quel che ha vissuto (raccontato) avrebbe potuto essere, ma non è stato; ovvero infine non avrebbe potuto essere, non è stato, ma sarà comunque certissimamente, così, per miracolo.
Paolo Gentili rivela con “Anabasi d’un anarca” una scrittura assolutamente originale, servendosi della versificazione non in funzione unicamente lirica, ma per esaltare le qualità narrative di una vicenda che ha la profondità di un saggio filosofico-religioso e la suspense d’un thrilling all’americana (anche se le radici culturali dell’opera affondano profondamente nella nostra letteratura più autentica). Egli ha fino ad oggi pubblicato, accanto a saggi letterari, un poemetto, “La prima Vera” (1987), e una raccolta di poesie, con la poetessa Amelia Rosselli ed altri, in un “Bloc Notes” (1989) a cura di Giacinto Spagnoletti.
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