Il mosaico della Real Casa
Frammenti nelle collezioni dei Musei Capitolini, Antiquarium. Studi e restauro
A cura di: Cerioni Anna Maria, Damiani Isabella
Autori: Parisi Presicce Claudio, Agnoli Nadia, Damiani Isabella, Fogagnolo Stefania, Ficari Maurizio, Sinagra Francesca Romana, Massa Valeria, Cerioni Anna Maria, De Santis Marina, Ferradini Alessandro, Poggi Domenico, De Marco Roberta, Zelinotti Monica, Guglielmi Serena, Lombardi Francesca
Formato: 21 x 29,7 cm
Legatura: Filorefe
Pagine: 96
Anno edizione: 2022
ISBN: 9788849241808
EAN: 9788849241808
UB. INT. : T703A V50G
Contenuto
Collana INTERVENTI d’Arte sull’Arte dedicata alla cultura della conservazione d’arte a cura della Fondazione Paola Droghetti onlus n.26
La pluriennale collaborazione tra la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e la Fondazione Paola Droghetti onlus ha offerto ancora una volta l’occasione per valorizzare una delle opere ‘invisibili’ delle collezioni capitoline. Il restauro che la Fondazione ha voluto finanziare è un importante contributo al progetto avviato già da molti anni per il recupero, la valorizzazione e l’esposizione dell’intera collezione dei mosaici appartenenti alla città di Roma e rinvenuti nell’area urbana.
L’intervento conservativo promosso dalla Fondazione Paola Droghetti ha consentito di aggiungere un nuovo importante manufatto musivo, frutto della ricomposizione di parte di un ampio mosaico pavimentale con una vivace decorazione vegetale in bianco e nero e un emblema policromo con un motivo floreale stilizzato. L’ambiente pavimentato con questo mosaico, la cui superficie doveva originariamente misurare m 8,40 x 6,70, era certamente la sala di rappresentanza di una ricca dimora di epoca tardo imperiale situata sul Quirinale, in un’area corrispondente con il giardino di Sant’Andrea al Quirinale, dove fu rinvenuto nel 1900. Il mosaico è tra le più interessati opere musive dell’avanzata epoca imperiale, databile tra la metà del III e l’inizio del IV secolo d.C.
Il tessellato bianco e nero è realizzato con tessere di palombino e basalto che disegnano sinuosi girali di acanto; nell’emblema policromo, invece, sono utilizzate tessere di giallo antico, calcare rosso e calcare grigio, in un accostamento cromatico che si adatta efficacemente alle linee stilizzate del motivo floreale e che mostra un sorprendente accento di modernità nella forma e nel colore.
Parole chiave
Condividi su