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La ciarda sul Danubio

I racconti di un poeta

Formato: 17 x 24 cm

Legatura: Filorefe

Pagine: 240

Anno edizione: 2001

ISBN: 9788849201208

EAN: 8849201206

UB. INT. : T453B V21c

Contenuto

N° 44 della collana “Le storie della Storia” fondata da Giuseppe Selvaggi e diretta da Silvio Traversa

Racconti di un tempo, secondo la tradizione narrativa europea, da leggere sera dopo sera, in attesa dei sogni. Ma questi di Gianna Sallustio anche racconti di oggi, vibranti e insieme scavati nella ricerca della verità e del futuro. Insieme sono anche un romanzo, nella modernità del frammento come poesia. L’autrice è anche nota quale grande poeta.

“Gianna Sallustio vive in queste pagine la sua libertà autentica, che non tollera decorazioni oratorie e tantomeno collocazioni geografiche; la sua vitalità, che non soffre scarti di serie o angolazioni prospettiche; la sua dignità nella profondità dei suoi pensieri e nella genuinità dell’amore”
Vincenzo Laforgia

Gianna Sallustio, nata a Molfetta, nel 1939, ove risiede. Laureata in Lettere e Filosofia. Tesi sui “Canti Orfici” di Dino Campana. I primi suoi versi sono apparsi sull'”Italia che scrive” (Roma, febbraio 1961). In seguito è pubblicata su riviste come “Prove” (Torino, diretta da G. Barbieri Squarotti); “Prospetti” (Roma, diretta da Mario Petrucciani); “Lettera” (Organo di stampa dell’Università di Cardiff); “Aube Magazine” (trimestrale di Lyon); riviste letterarie di Belgrado. Docente di Storia della Letteratura Italiana nelle Scuole Medie Superiori. Nell’ottobre 1994 e 1996 ha partecipato, su invito, al Congresso Internazionale degli Scrittori in Belgrado. Sue liriche e racconti sono edite in antologie, da “Raccolta di poesie moderne” (Il Quadrato, Milano, 1962) a “L’altro Novecento” a cura di V. Esposito (Bastogi Ed., Foggia, 1999). Ritiene “indispensabile”, alla sua attività di scrittrice, viaggiare, privilegiando i luoghi più arcaici del Medio Oriente.

“Nei racconti le donne di Gianna Sallustio sono desiderose d’amore, di libertà, di gioia, di sesso, d’indipendenza. Con una prosa controllata e magniloquente, che ha le sue fonti privilegiate ed esibite, nei sentimenti forti, l’autrice opera una rigorosa scelta di campo schierandosi inequivocabilmente a favore delle vittime della storia e del potere. Gianna Sallustio, nella severa clandestinità della parola scritta lotta contro l’interessata pianificazione delle menti, dei gusti, del linguaggio. L’autrice, essendo anche una poetessa di ottimo livello, possiede l’ispirazione elegiaca per stemprare il linguaggio medio basso con un’abilità lessicale che l’avvicina a Doroty Parker; ma asuume anche leggerezze erotico­sentimentali alla Colette Le vicende narrate sono tutte esperienze straordinarie proprio perché seguono e segnano l’ordinarietà del vivere quotidiano, persino quando adombrano misteri. Ma le pagine di Gianna Sallustio contengono anche un percorso fantastico che ancora una volta procede per frammenti occupandosi soprattutto di microstoria E il lettore, come nelle narrazioni di Anna Maria Oreste o di Lalla Romano, viene totalmente immerso in un mondo al tempo stesso reale e straordinario capace di toccare profondamente sentimenti ed emozioni. Dunque con lingua ricercata e convincente, di volta in volta immediata, ma anche crudamente realistica ed esplicativa, o persino piana e poetica, Gianna Sallustio si apparenta a Marguerite Yourcenar col suo esistenzialismo in bianco e nero. La pagina passa da un realismo, a volte addirittura iperreale a toni poeticamente sensuali da zone torbide ad incursioni oniriche a capacità analitiche quasi ciniche ma al tempo stesso di grande forza evocativa”.
Dario Bellezza

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