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La crisi del diritto e dello stato
Filosofia e politica
A cura di: Gangemi Giuseppe
Autori: Trentin Silvio
Formato: 13,5 x 21 cm
Legatura: Filorefe
Pagine: 480
Anno edizione: 2006
ISBN: 9788849211245
EAN: 8849211244
UB. INT. : T810D V36c V35i BRAMP
Contenuto
Collana «Nuovo Millennio» n.19
L’opera La crisi del Diritto e dello Stato di Silvio Trentin è stata pubblicata, in francese, nel 1935 e viene qui tradotta e pubblicata per la prima volta in italiano. In quest’opera, Trentin formula la propria concezione del federalismo come struttura per partecipare e propone una riforma dello Stato capace di conciliare socialismo e democrazia. La crisi è l’opera più importante di Trentin perché l’Ordine delle Autonomie è visto come lo strumento per realizzare le varie forme di quella che oggi si definisce regolazione. Questo concetto di regolazione, formulato per primo da Kant e svolto da Rosmini, è stato recuperato (da K. Polanyi, F. Mercadante, M. Foucault, A. Pizzorno, W. Streek e P.C. Schmitter, etc.) per indicare una molteplicità di micro azioni di attori autonomi e liberi che finiscono per produrre – purché siano rispettate alcune premesse – un comportamento razionale collettivo. Quest’idea di regolazione, implicita nell’opera, rende La crisi un testo che può dare un contributo importante, non solo ai temi del federalismo e della partecipazione, ma anche alle riflessioni più recenti sulla democrazia come processo.
Giuseppe Gangemi, professore ordinario di Scienza Politica all’Università di Padova, Facoltà di Scienze Politiche, ha pubblicato varie opere sul tema del federalismo: La questione federalista. Zanardelli, Cattaneo e i cattolici bresciani (1994); Meridione, NordEst, Federalismo (1997); Federalisti contro. Da Althusius a Silvio Trentin (1997); Grande Padania, Piccola Cultura (1999); Per questa collana ha curato: La linea lombarda del federalismo (1999); La linea veneta del federalismo (2000); La linea sarda del federalismo (2002); La linea siciliana del federalismo (2004).
Silvio Trentin, nato a San Donà di Piave (Venezia) nel 1885, Professore ordinario di Diritto Pubblico all’Università di Padova fino al 1925 e poi esule in Francia fino al 1943; con Cianca, Lussu e Rosselli contribuisce a fondare il movimento Giustizia e Libertà. Tra i suoi titoli: L’aventure italienne. Légende et réalités del 1928; Les transformations récentes du droit public italien. De la Charte de Charles-Albert à la création de l’état fasciste del 1929; Antidemocratie del 1930; Aux sources du fascisme del 1931; La crise du Droit et de l’Etat del 1935; Libérer et Fédérer del 1942. Si impegna nella organizzazione dei volontari antifascisti in Spagna e si distingue, in Francia, nelle prime resistenze attive contro il nazismo e il governo di Vichy. Quando i tedeschi invadono tutta la Francia e nel novembre del 1942 occupano Tolosa, entra in clandestinità. Nel 1943 fonda, in Francia, il movimento Libérer et Fédérer. Rientra in Italia il 3 settembre 1943. Dopo l’8 settembre è di nuovo nella clandestinità. Viene eletto all’unanimità Presidente dell’esecutivo militare del CLN regionale veneto. Riconosciuto dai fascisti e incarcerato nel novembre del 1943, è liberato dopo un mese, perché in gravi condizioni di salute, e trova ricovero in casa di cura, mai abbandonato dalla sorveglianza poliziesca. Muore il 12 marzo 1944.
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