Storie di inganni e di bugie

N° 69 della collana “Le storie della Storia” fondata da Giuseppe Selvaggi e diretta da Silvio Traversa

Chi è in realtà il protagonista del romanzo? Marco Masera, che con le sue ossessioni, vaga da una biblioteca ad un polveroso archivio di canonica, dall’emeroteca di L’Aquila all’archivio delle seterie reali di Caserta, finendo sul lettino dello psicologo in preda ad incubi e vuoti di memoria?
O Maria Omiccioli, da lui inseguita e amata, vissuta alla metà dell’Ottocento, figlia di un tempo che non concedeva nulla alla donna, di un regno, quello Borbone, morente fra rivolte e repressioni?
O l’amore di Maria, quel bel Marco del paesino abruzzese dove Maria visse e tradì tutti per la sua ambizione di divenire medico?

Nicoletta Filippini Rubei è nata a Sarnano, nelle Marche delle abbazie nascoste,si è laureata in Lingue e Letterature straniere moderne, e la letteratura inglese le è rimasta nello stile e nella fluidità del raccontare. Ha pubblicato la traduzione di una novella di Henry James per Editori Riuniti con il titolo “Le Ombre del salotto” e collaborato con la rivista “Idea” come critica letteraria. Nel 1998 ha ricevuto il premio “Pungitopo”, per il suo primo romanzo “Ritratto di contadina con rose gialle”. Dal 1992 vive in campagna, a Trevignano romano, dove scrive e narra le sue storie per primi ai suoi numerosi animali: cani, una capra, un cavallo. E assicura che l’ascoltano attentamente. O così sembra.