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Anime di confine

Sincero ma non troppo, il lettore vagante a passi veloci

Formato: 17 x 24 cm

Legatura: Filorefe

Pagine: 318

Anno edizione: 1999

ISBN: 9788874489367

EAN: 8874489366

UB. INT. : T302H V21a

Contenuto

N° 21 della collana “Le storie della Storia” fondata da Giuseppe Selvaggi e diretta da Silvio Traversa

Anime di confine è un libro ricco di sfondi e di paesaggi (non solo dell’anima); si spostano da un capitolo all’altro, non per depistare il lettore ma per informarlo che l’epicentro del libro è il rapporto, sempre isterico e altalenante, che unisce la poesia al pensiero, il pensiero ai registri dell’ironia che si apre, venezianamente, a tutti gli sfondi, “a tutti gli umori del cielo e del marmo”.
È un libro animato da interessi mai risaputi. L’interdisciplina incrementa gli incontri. Tante figure vengono rievocate, lo notava anche Claudio Magris, con pochi tratti fulminei.
Lo sconfinamento è un confronto, non un alibi per depistare o per eludere i temi. Il sentimento della storia non nasce da presupposti scientifici o ideologici ma da intuizioni poetiche, cromatiche o da avventure biografiche. È un sentimento libero, qualche volta segreto, che permette all’autore-lettore di prendere le distanze dalle opinioni – instabili, inaffidabili come ai tempi di Eraclito – e di analizzare, con libertà di scrittura, i mali cronici, le ipocrisie, gli analfabetismi che tormentano la cultura al di qua e al di là dei confini.
Antoni Spinosa

Ghirardi viaggia sempre: quando racconta i suoi viaggi ma anche quando attraversa la società attuale, guardandola dall’esterno e riflettendo con molta nettezza sui comportamenti, sulle costanti, sulle abitudini, sui luoghi comuni… Tutta la cultura veneta è aperta al viaggio. In tanto scrittori veneti, da Piovene a Parise, da Comisso a Buzzati, c’è una dimensione che si realizza in una andata e in un ritorno. Un andare, un divagare per sentire la nostalgia della casa. Anche in Ghirardi è presente lo stesso richiamo, accompagnato da un’ottima caratterizzazione personale che emerge ma non sconfina dal solco di quella che si potrebbe definire: letteratura veneta. I grandi scrittori appena nominati sono spesso dei grandi viaggiatori che non perdono il senso del ritorno, del nido, del sogno di ritornare.
Antonia Arslan

…La continuità del pensiero di Giulio Ghirardi, del suo pendolarismo fra poesia e prosa poetica, è testimoniata da “Anime di confine”, ricco volume di sconfinamenti, di viaggi, di esperienze consumate nell'”area franca, spesso drammatica” di queste creature dalla spiritualità squisita e dalla sensibilità cosmopolita: anime spesso consapevolmente soggette alla battaglia dell’invisibile, terre di conquista fra forze contendenti, anime mobili, oltre che nobili, e dinamiche, ma tetragone. I loro volti, i profili morali e professionali, persino la loro più trascendente naturalezza vengono catturati e proposti al lettore, con il gusto singolare del ritrattista metafisico, dalla fitta e spesso imprevedibile trama di considerazioni, ricordi, presenze assenti, vividi slanci di memoria, accenni storici passibili di sviluppo narrativo, ma in qualche modo irretiti dalla vocazione saggistica dell’Autore. Confini sensati pretendevano di essere anche i generi letterari irrigiditi in pose innaturali e perentorie. Ma forse i confini acquistano il loro senso più compiuto, e neutrale, di “segno” solo quando vengono attraversati pacificamente, e con la curiosità necessaria per farlo. E se armi ci vogliono, che siano spirituali… Sotto il titolo “Il fascino del confine” compare un nucleo poetico. Il confine formale e concettuale dunque continua a spostarsi avanti quanto più si avanza, con logica stringente, o intuitivamente, che è lo stesso, come un fascio di luce buttato sempre oltre dal braccio teso di chi cammina nell’oscurità. Si tratta di testi sparsi non inseriti nella raccolta di prossima pubblicazione “Un poeta a metà”.
Silvia Palatini

GIULIO GHIRARDI è nato e scrive a Venezia e da Venezia corrisponde per quotidiani e periodici. Autore di libri, saggi, raccolte poetiche e narrative, lo scrittore si è affacciato a questa collana con “Per motivi di spazio” (1998), presentato a Venezia (da Giovanni Zucconi), a Padova (da Antonia Arslan) e a Trieste presso il Consolato Generale di Croazia (ottobre 1998) che ha festeggiato i primi 25 anni di scrittura critica e creativa di G.G., animato in ogni occasione da una sana e vivace coscienza inter-disciplinare. Invitato dalla RAI di Trieste a partecipare a una serie di incontri radiofonici (sul confine e sulle sue conseguenze artistiche, poetiche, psicologiche), G.G. ha decentrato esperienze e memorie in un quaderno di appunti paralleli (Anime di confine) che mette a frutto il “talento poetico e aforistico” (Steingraeber), lo “stile personalissimo” (Lugaresi) dei titoli precedenti: “Per motivi di spazio”, “Note adriatiche”, “Archivio delle barene”, Addio Novecento”, I sostantivi della pittura” (prefazione di G. Longo), “Dipingere Venezia”, ecc. Giulio Ghirardi è, secondo Savino Mariani – che ha presieduto a Palazzo Barberini, il “Premio Internazionale Frontiera”, promosso da Echopress e patrocinato da Unesco – un autore poliedrico che sa distinguersi in ogni tipo di espressione letteraria, interpretando magistralmente lo spirito del Premio con la sua versatile vena di scrittore e poeta (febbraio 1999). G.G. ha ricevuto la Medaglia d’Argento U.S.P.I. e partecipa ad Arte-Documento con un “Ritratto in prosa di Rodolfo Pallucchini”. In preparazione: “Un poeta a metà” e “Un elzeviro per Margherita”.

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