Chiusero le porte
Versetti per un diario dal carcere
Autori: Necci Lorenzo
Formato: 17 x 24 cm
Legatura: Filorefe
Pagine: 64
Anno edizione: 1998
ISBN: 9788874488568
EAN: 8874488564
UB. INT. : T816H V21c
Contenuto
N° 15 della collana “Le storie della Storia” fondata da Giuseppe Selvaggi e diretta da Silvio Traversa
È da sempre, nella letteratura o nella vita pubblica, che un fatto di cronaca sia all’origine di un testo letterario e che un testo letterario faccia
da testimonianza per un avvenimento all’inizio solo legato alla cronaca.
È il caso di queste pagine che, pur restando scritte con la voce della poesia, diventano documento sulla realtà non solo italiana di questi anni:
in vicende che pongono interrogativi sulla vita dei singoli come sullo sviluppo democratico della collettività. E investono vertici delle Istituzioni, alla ricerca della verità nella stessa Giustizia
Lorenzo Necci, appartiene alla scuola dell’economia e della produzione intese come valore collettivo per la comunità, e non quale tecnica finalizzata al puro accumulo di capitale. In tale posizione socialmente avanzata ha svolto compiti di vertice in aziende pubbliche, prima quale amministratore delegato di enichem e quindi delle Ferrovie dello Stato,
nel difficile avvio della modernizzazione. A tali principi, che hanno radici nella rivoluzione dell’Illuminismo si ispirano suoi saggi di successo,
quali “Rivalutare l’Italia” (Sperling & Kupfer), “Reinventare” (Mondadori), “Anno 2001. Il Jurassik Park del capitalismo” (Marsilio).
Non c’era chiave per capire; pure, rapito nell’inaccessibile segreto, mi aggiravo con religioso timore in quel luogo, che portava un’impronta divina. Alzai, con spontanea preghiera, gli occhi al cielo, ora amico. Un impercettibile mutamento di luce, un improvviso fremito d’acqua,
annunziò inesorabile un’alba vicina. Il sole avrebbe infranto per sempre quell’archivio meraviglioso; distrutto il magico dedalo di messaggi che conteneva, il prezioso scrigno di segreti stellari. Allora, con estrema delicatezza, ripercorsi la superficie lunare verso la barca.
Ma gli occhi afflitti
a volte disperati
di tutti
i tuoi affetti
che non sanno cosa fare
per non farti pensare
a volte pesano più delle sbarre
di chi stà a guardare
quello che fai senza pensare
in due metri per tre
per giorni cinquantatre.
Una nuova bellezza è nata
di minuto in minuto è mutata
la vita ora è vissuta
minuto per minuto senza sceneggiata
Ricordo i miei sogni di ieri
in tutte quell’ore
furono sconvolti tutti i pensieri
e d’una vita si chiusero le porte.
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