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Ludovico Quaroni e la didattica dell’architettura nella Facoltà di Roma tra gli anni ’60 e ’70

Il progetto della Città e l'ampliamento dei confini disciplinari

Formato: 17 x 24 cm

Legatura: Filorefe

Pagine: 570

Anno edizione: 2012

ISBN: 9788849224368

EAN: 8849224362

UB. INT. : T403G V03i V25b

Contenuto

Collana ARCHINAUTI diretta da Claudio D’Amato / ARCHINAUTI series edited by Claudio D’Amato n.42

Questo libro è l’esito, criticamente rivisto e aggiornato, della ricerca sviluppata tra il 1994 ed il 1997 all’interno del Dottorato di Ricerca dalle Facoltà consorziate di Palermo, Bari, Napoli, Reggio Calabria. Esso si configura come un segmento del più generale campo tematico relativo allo studio della didattica del progetto di architettura in Italia ed è incentrato sull’insegnamento di Ludovico Quaroni nei corsi di Composizione Architettonica della Facoltà di Architettura di Roma, fra il 1963 e il 1973. Gli anni presi in considerazione sono quelli che vedono concentrate le questioni teoriche e metodologiche più cogenti del dibattito architettonico e urbanistico di questo periodo. Il tentativo di trovare strumenti di risoluzione di una “crisi” culturale che sta frammentando la disciplina architettonica all’interno di nuove forme interdisciplinari, coinciderà con la necessità di ribaltare il tradizionale ruolo del progetto e dell’azione stessa dell’architetto. Un ribaltamento dal quale deriveranno inediti scenari di ricerca destinati a segnare, da lì in poi, una nuova stagione didattica caratterizzata da metodi compositivi fondati su nuove scale, su nuovi fenomeni fisico sociali, coincidenti con le dinamiche urbano-territoriali legate alla “nuova dimensione”. Il 1963 segna il definitivo passaggio di Ludovico Quaroni, dall’insegnamento “urbanistico” tenuto a Firenze dal 1959, a quello “architettonico” intrapreso nella Facoltà di Roma. È questa la stagione che Manfredo Tafuri definirà del rinnovato ritorno di Quaroni, all’Architettura. Un ritorno caratterizzato da una visione del tutto inedita rispetto al panorama culturale italiano, teso a riportare i temi e le metodiche riguardanti il progetto della Città, dalla materia urbanistica a quella architettonica, fino a concentrarla nella messa a punto di una vera e propria nuova disciplina, definita da Quaroni, del Disegno Urbano. Essa sarà il risultato di una riflessione che andrà dal primo approccio “territorialista”, all’avvicinamento alle questioni più propriamente “urbane”, quali quelle derivate dalle esperienze relative alle tesi di laurea elaborate tra il ‘69 e il ’73. Lavori che di fatto anticiperanno molti dei temi della futura ricerca architettonica, attivando una riflessione incentrata, d’ora in poi, sulla messa a punto di potenziali piani teorico- metodologici intenti a rifondare la disciplina a partire dal ritorno alla sua principale materia di studio: la Città criticamente riconfigurata ai moti trasformazionali del nuovo Presente storico.

Antonio Vito Riondino (Margherita di Savoia, BT, 1961). Laureato alla Facoltà di Architettura dell’Università “La Sapienza” di Roma nel 1986, ha conseguito nel 1997 il titolo di Dottore di Ricerca in Progettazione Architettonica. Dal 1986 al 1999 ha collaborato ai corsi di Progettazione architettonica IV, presso la Facoltà di Architettura di Reggio Calabria. Dal 1999 svolge la sua attività presso la Facoltà di Architettura del Politecnoco di Bari di cui è ricercatore e docente di Composizione e Progettazione architettonica e urbana, e di Analisi della morfologia urbana e delle tipologie edilizie, nei Laboratori di Progettazione architettonica del 2° e 4° anno. Dal 1997 al 2000 è stato consulente scientifico del Fondo privato “Ludovico Quaroni” per la sistemazione dell’archivio “Ludovico Quaroni” presso la Fondazione “Adriano Olivetti” a Ivrea. La sua attività di ricerca scientifica, sviluppata, oltre che in ambito progettuale -attraverso concorsi di architettura (Leone di Pietra alla Biennale di Venezia 2006)-, è connessa a studi specialistici condotti nel campo dell’analisi urbana (autore de: La struttura urbana, dall’Unità d’Italia al primo conflitto mondiale. La lenta costruzione di una città a carattere lineare, in “Da reali Saline a Margherita di Savoia. Storia di una comunità dell’ottocento”, Claudio Grenzi Editore, Foggia 2003), alla partecipazione a ricerche nazionali e internazionali condotte dalla Facoltà, ed a quella componente di comitati scientifici (“Società Scientifica Ludovico Quaroni”). Tale attività è documentata con progetti e saggi pubblicati in volumi e riviste specializzate, proceedings di convegni internazionali e quaderni di ricerca.

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