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La città giardino
Crisi dell'utopia, città e urbanistica di fronte alla rivoluzione industriale
Autori: Doglio Carlo
Formato: 17 x 24 cm
Legatura: Filorefe
Pagine: 128
Anno edizione: 1985
ISBN: 9788874480166
EAN: 8874480164
UB. INT. : T311E V02d
Contenuto
Collana “Città, Territorio, Piano” diretta da Giuseppe Imbesi n.4
L’unico libro “utopico” nella cultura italiana contemporanea: per affrontare le contraddizioni della rivoluzione industriale e post-industriale e i suoi effetti devastanti, non bastano le modeste utopie urbanistiche che cercano di conciliare campagna e città producendo anonime periferie. E’ necessaria una radicale trasformazione della storia, e l’utopia è sempre costata sudore e lacrime e sangue. Un classico introvabile: un testo fondamentale al quale si sono ispirate tutte le principali elaborazioni del pensiero urbanistico e sociale italiano, dagli anni ’50 in poi. Con una introduzione e a cura di Marcello Fabbri, e fotografie di Robert Capa, Uliano Lucas, Silvia Massotti.
La personalità di Carlo Doglio (Cesena, 1914) è ben diversa da quella di uno studioso accademico, nonostante il suo approdo all’Università di Bologna (Scienze Politiche). Laureato in Diritto Civile (Bologna, 1936), milita nel Partito d’Azione, e per questa sua attività sopporta lunghi periodi di carcere. Si lega quindi al Movimento Anarchico e pubblica il giornale (clandestino) “Il Libertario”. Nel dopoguerra, dopo un periodo di collaborazione con Antonio Banfi, diviene direttore editoriale della Mondadori. Ma è attraverso il pensiero anarchico (per l’influenza di Kropotkin e Mumford) che diviene urbanista: sarà infatti chiamato (1949) da Adriano Olivetti a coordinare gli studi per il Piano territoriale del Canavese. Nel 1955 si trasferisce in Inghilterra dove lavora alla BBC; dirige la International Society for Socialist Studies (con Lelio Basso); al ritorno in Italia, dopo un soggiorno in Sicilia (presso Danilo Dolci a Partinico e poi alla Facoltà di Architettura di Palermo), sceglie l’insegnamento unversitario: prima a Venezia (Architettura) e infine a Bologna). Ha collaborato e collabora a numerose riviste (Volontà, Comunità, Metron, Casabella, Controspazio, Urbanistica, Parametro, ecc.) e ha pubblicato numerosi libri. Con queste pamphlet “utopico” (vincitore del premio Della Rocca 1954) sconvolse la cultura urbanistica italiana e ne segnò una svolta fondamentale.
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