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La didattica dell’architettura
Autori: Falanga Franz
Formato: 17 x 24 cm
Legatura: Filorefe
Pagine: 144
Anno edizione: 2007
ISBN: 9788849212969
EAN: 8849212968
UB. INT. : T464B V02h
Contenuto
Collana “Città, Territorio, Piano” diretta da Giuseppe Imbesi n.42
Insegnare ad insegnare, in Italia è pratica quasi inesistente. Una gran percentuale degli addetti alla trasmissione della cultura, pur essendo di grande eccellenza professionale, sono però privi delle tecniche della trasmissione del sapere. L’insegnamento ben fatto e ben curato è quindi affidato al caso e alla buona volontà dei singoli, che fanno quello che possono. Ma così non si progredisce e non si preparano al meglio le generazioni future. Non sarebbe male se in ogni disciplina universitaria si implementassero dei corsi di didattica della medesima. Tutto sta ad incominciare, tenendo ben presente che i futuri docenti di didattica dovranno “realmente” essere in grado di farlo. Il problema è tutto lì, nella parola “realmente”.
Francesco Falanga, detto Franz, si è laureato a Venezia in architettura con il prof. Giuseppe Samonà, durante la straordinaria stagione in cui lo stesso Samonà, Carlo Scarpa e Bruno Zevi, protagonisti della cultura architettonica italiana del novecento, insegnavano all’IUAV (Istituto Universitario di Architettura di Venezia). È stato professore di Elementi di architettura e urbanistica all’Accademia di belle arti di Venezia. Ha insegnato, negli anni precedenti il 1996, all’Accademia di belle arti di Bari. Le accademie italiane, alla fine del 1999, sono passate nella fascia dell’istruzione universitaria, spostandosi così dal vecchio Ministero della Pubblica Istruzione all’attuale MIUR. Questo passaggio, come si può ben immaginare è stato ed è tuttora complesso (tra l’altro non è ancora perfettamente a regime) ed estremamente intrigante perchè sta mettendo in contatto, molto faticosamente, le varie realtà delle Scuole di Architettura italiane con le realtà, altrettanto varie, delle Accademie di “arte” che dovrebbero per prima cosa sostituire la parola “arte” con il termine “creatività”. Franz Falanga sta pensando ad un futuro Istituto Universitario della Creatività, della Forma e della Comunicazione, oppure, nel migliore dei casi, annovera fra i suoi sogni il Politecnico della Creatività, della Forma e della Comunicazione. Se codesta situazione si riuscirà a progettarla e ad articolarla nella giusta maniera, c’è forse la fascinosa e rapinosa possibilità di riprendere le fila bruscamente troncate del Bauhaus, che non ha assolutamente esaurito la sua carica innovativa. All’interno di questo Politecnico si potrebbe organizzare al meglio la didattica dell’architettura e della progettazione tout court, aggiungendo nuovi strumenti culturali a quelli già esistenti utilizzando moltissime nuove tecniche comprese quelle informatiche che non sono poi così diffuse come si va spacciando in giro. Ma questo è un altro discorso del quale si potrà parlare in seguito, magari nell’auspicabile prossimo futuro “Corso di didattica dell’architettura” dell’Istituto Universitario (o del Politecnico) della Creatività, della Forma e della Comunicazione di Venezia (o di qualsiasi altra città). Franz Falanga ha recentemente pubblicato “Nella terra dell’U” edizioni Menabò Pescara e “Odadò Odadà” Adda Editore Bari.
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