Una trasformazione inconsapevole

Collana “Città, Territorio, Piano” diretta da Giuseppe Imbesi n.6

II periodo fra le due guerre e per 1’Abruzzo Adriatico un momento di radicale trasformazione nell’assetto del territorio, che porta ad una modifica sostanziale dell’immagine delle città e delle relazioni tra città e campagna.
L’originalità di questo processo rispetto ad altre situazioni già studiate di questo periodo, risiede nel fatto che esso avviene nella prassi quotidiana senza un disegno preciso e programmatico, senza interventi particolarmente spettacolari.
Questo libro, che raccoglie i risultati di una ricerca svolta nell’ambito dell’Istituto di Pianificazione e Progettazione Urbana della facoltà di Architettura di Pescara, cerca di cogliere in che modo si sia riusciti a conseguire il cambiamento al fine di contribuire a comprendere quale sia stata l’urbanistica durante il fascismo nelle zone del Meridione d’Italia e di conoscere i fattori che determinano i processi di trasformazione urbana.
I saggi sono dedicati oltre che all’esame puntuale delle modifiche che subiscono i quattro centri principali Chieti, Lanciano, Pescara e Teramo, alla individuazione di alcune politiche economiche territoriali, al ruolo dato alle istituzioni dello stato nella costruzione di una nuova immagine urbana e al valore che possono avere queste ricerche storiche per gli urbanisti e gli architetti.
Maurizio Morandi (Roma 1940) e professore associato di Analisi dei Sistemi Urbani alla facoltà di Architettura di Pescara. Ha insegnato per alcuni anni alla Post graduation in Urbanistica presso l’Ecole Polytecnique di Algeri. E stato redattore della rivista Piano Progetto Città ed ha scritto vari saggi sull’Abruzzo tra i quali: “I sistemi insediativi rurali nell’Abruzzo Adriatico” (Pescara 1986), “Urbanizzazione e industrializzazione della costa abruzzese” Milano 1988), “Cultura e istituzioni a Pescara” (Pescara 1988).