ART PAX Simona Capitini. Prorogata fino al 30 maggio la mostra presso la Sala Mostre e Convegni Gangemi Editore Roma

ART PAX Simona Capitini. Prorogata fino al 30 maggio la mostra presso la Sala Mostre e Convegni Gangemi Editore Roma

 

Dopo il successo della mostra “Acquemarine: colori dal Mediterraneo” tenutasi al Museo del Vittoriano in Roma nel 2009, presso la Sala Mostre e Convegni Gangemi Editire, in via Giulia 142, si è inaugurata la mostra delle opere di pittura dal 2009 al 2012 della pittrice Simona Capitini, dedicata ai temi della pace e dell’arte: ARTPAX.

In questi ultimi anni, con la sua arte, Simonetta Capitini ha raggiunto lusinghieri risultati ed una nuova maturità artistica, rivolgendo ora lo sguardo al passato per meglio conoscere le origini della propria identità di artista. Questa mostra è dedicata a Giunta Pisano Capitini e ad Aldo Capitini, due grandi presenze familiari nel campo dell’arte e del pensiero, il cui richiamo e fascino culturale è sempre stato profondamente avvertito dall’artista che ritrova, in alcuni aspetti della propria pittura, analogie come la passione per il “Blu di Prussia”, che riaffiora dopo ottocento anni, per il dipingere su tavola, per la contemplazione della natura, per la bellezza e la pace che da essa promana.

Nelle sale per le mostre e le conferenze dell’Editore Gangemi si sono ritrovate molte personalità dell’arte e della cultura, dall’ex Direttore Generale dei Beni Culturali Francesco Sisinni, che ha a lungo ricordato la figura di Giunta, alla Critica d’arte prof.ssa Maria Teresa Benedetti. Dal prof. Alfio Mongelli, al Prof. Roberto Di Paola, già Soprintendente di Roma e curatore della mostra e molti amici per festeggiare gli splendidi colori degli ultimi quadri della pittrice, fiorentina di nascita, vissuta a Bari e romana di adozione.

Il catalogo della mostra, edito per i tipi della Gangemi Editore, comprende la presentazione, oltre dei già citati, del Prof. Claudio Strinati, già Soprintendente del Polo Museale Romano.

La Mostra, visto il successo, è stata prorogata fino al 30 Maggio.

Giunta Pisano( 1190-1260/70 ), nato lo stesso anno e coevo di Federico II,vissuto in un’epoca straordinaria di uomini come San Francesco o Gioacchino da Fiore e di eventi mondiali come le Crociate ,al culmine dello spiritualismo medioevale,tocca l’apice e la massima espressione dell’arte con le “croci dipinte” su tavola, estrema sintesi anticipatrice della “Bibbia pauperum”; con Cimabue sembra porre termine agli influssi orientali iniziati fin dai primi secoli, variamente incentrati sulla ricerca della definizione del volto e della figura del Cristo basata sulla Sindone, sulle veroniche, sulle icone acheropite, in nome di un nuovo realismo umanistico rilevabile nella figura del Christus Patiens reclinato su un fianco; Brandi definisce “sublime catarsi”, tra le tante, la croce, capolavoro del romanico, ancora oggi conservata in una delle cappelle absidali del San Domenico di Bologna, che costituisce probabilmente uno dei simboli più rappresentativi dello spirito francescano.

Nel 1236 Giunta si trasferisce definitivamente da Pisa ad Assisi dove opera fino alla morte insieme a personalità come Frate Elia, Ministro Generale dell’Ordine minorita, committente di quella croce sottoscritta con dedica “…Iunta Pisano me pinxit”.

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