ICONE ANICONICHE DI ERIO CARNEVALI Inaugurazione della mostra e presentazione del catalogo a Colonia presso l’Istituto italiano di Cultura 5 novembre ore 18,30

ICONE ANICONICHE DI ERIO CARNEVALI Inaugurazione della mostra e presentazione del catalogo a Colonia presso l’Istituto italiano di Cultura 5 novembre ore 18,30

Venerdí 5 novembre alle ore 18,30, all’Istituto italiano di Cultura a Colonia (Universitätsstr. 81 Köln-Germania) verrà inaugurata la mostra dell’artista Erio Carnevali dal titolo ICONE ANICONICHE, il cui catalogo è pubblicato per i tipi della Gangemi Editore.

Erio Carnevali nasce a Modena, esperto di comunicazione aziendale, realizza scenografie per il teatro, il cinema e la televisione. Lavora nel settore dell’editoria per ragazzi e pubblica libri d’arte con la collaborazione di letterati e musicisti, come Giuseppe Pederiali, Erri De Luca, Paolo Conte. Le sue opere su tela, spesso di grande formato, riprendono il filo dell’astrazione lirica, del colore come risonanza interiore che va da Kandinskij all’espressionismo astratto e alla pittura-pittura statunitense ed europea. Carnevali ha trasposto la sua visione pittorica anche nel campo dell’arte pubblica, con il mosaico, il vetro (suoi sono il grande Grappolo in vetro di Murano, 241 chicchi, collocato a Modena e la Fontana di Luce, formata da 41 canne in vetro colorato artistico di Murano a Reggio Emilia), la ceramica e la porcellana, operando anche nel design. Vanta esposizioni in tutto il mondo e le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private in Europa e nelle Americhe. Vive e lavora a Milano, Modena, Berlino (Germania), Cagnes-sur-Mer (Francia) e Los Angeles (California).

“ Carnevali con questi suoi esperimenti indaga il mistero delle coincidenze non alla ingenua ricerca di formule che consentano di tradurre un linguaggio in un altro, ma per il gusto di attingere al terreno fertile delle correspondances cantato da Baudelaire”. Cosi Paolo Portoghesi, famoso architetto e critico, descrive le polveri colorate di Carnevali.
“ La sua opera tende ad attraversare il tempo, le cortine delle categorie temporali, cosí che oltre la luce, il visibile del presente, possa intuirsi, sentirsi, l’oscura sacralità dell’invisibile” scrive Claudio Spadoni, storico dell’arte e direttore della Galleria d’arte di Ravenna, e nel descrivere la ricerca del passaggio pittorico tra il visibile ed invisibile dell’artista modenese, Rebecca Carnevali ricorda che “ le polveri, nel loro sedimentarsi e amalgamarsi compiutamente soltanto alla fine con l’aggiunta dell’oro, testimoniano un lavoro d’attesa che accetta il formarsi delle immagini quasi come in una caduta dal mondo dell’invisibile”.

Interverranno all’inaugurazione della mostra e alla presentazione del catalogo Stefania Falcone, direttore dell’Istituto italiano di Cultura a Colonia e Francesco Tedeschi, critico e professore dell’Università Cattolica di Milano

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