“SCIENZA CONNESSA”, recensione del libro di Sveva Avveduto sul n.10 del 6 Giugno 2012 di Almanacco della Scienza – Quindicinale a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche
“SCIENZA CONNESSA”, recensione del libro di Sveva Avveduto sul n.10 del 6 Giugno 2012 di Almanacco della Scienza – Quindicinale a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche
Comunicare la scienza in rete
Facebook, Twitter e Youtube, la blogsfera sono utilizzabili per divulgare la scienza? Il libro ‘Scienza connessa’, a cura di Sveva Avveduto, direttore dell’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali (Irpps) del Cnr, cerca di fare chiarezza sull’argomento, chiamando a raccolta studiosi, intellettuali e ricercatori.
La repentina crescita della partecipazione diretta degli utenti alla creazione dei contenuti del web è un fenomeno rilevante. Nel nuovo web, l’interazione tra utenti e fornitori di servizi non avviene più in modo unidirezionale come nei vecchi media: più mittenti e destinatari discutono, propongono, si confrontano e possono scambiarsi di ruolo. Questa forma di comunicazione acquista via via maggiore importanza per la società e, anche le prime notizie sul terremoto in Emilia sono corse su Facebook e Twitter, che si sono trasformati in ‘agenzie di stampa’, con migliaia di inviati speciali dal campo.
Le informazioni viaggiano sulla rete in un flusso continuo, senza una precisa origine: il mezzo ha trasformato non solo il messaggio, ma addirittura gli altri attori del processo. Sono spariti il mittente e il destinatario, in una generale trasformazione netcast del vecchio paradigma broadcast.
La scienza come si pone di fronte a questo cambiamento di scenario? Nel libro curato da Sveva Avveduto, Giovanni Boccia Artieri, professore di Sociologia dei new media all’Università di Urbino, si chiede se di fronte alla ‘mediatizzazione della cultura’, con la comparsa e il ‘consumo’ degli ‘user generated content’, non sia anche in corso un processo di trasformazione nel potere simbolico della società, che proprio dal controllo della produzione culturale, nato con la stampa a partire dal XV secolo, derivava finora la sua legittimazione.
Tullio De Mauro, docente di Linguistica generale all’Università La Sapienza di Roma, parla invece delle opportunità che la rete può offrire per superare la mancanza di cultura che ancora affligge tanta parte della popolazione.
Il tema è approfondito da altri studi, tra cui quello della stessa Avveduto con Loredana Cerbara, Adriana Valente dell’Irpps-Cnr, che presentano i risultati di un’indagine sull’uso della rete, corredata di dati regionali. L’argomento dal punto di vista tecnologico è oggetto del voluminoso saggio di Domenico Laforenza, Maurizio Martinelli e Michela Serrecchia, dell’Istituto di informatica e telematica (Iit) del Cnr, che illustrano lo stato della rete e l’uso di internet nei vari paesi del mondo, con particolare riguardo all’Italia e al suo dominio .it, che lo stesso Iit-Cnr gestisce con il suo Registro.
Lavori più specifici studiano poi la relazione tra internet e mass media (Lella Mazzoli e Nico Pitrelli); la sezione che riguarda il rapporto tra scienza e comunità della rete è affidata a Fabio Fornasari, Davide Bennato e Sergio Maistrello.
Claudio Barchesi
Visualizza maggiori informazioni sul volume
Condividi su