STEFANO MADERNO SCULTORE Presentazione del libro a Roma, venerdì 28 marzo 2014, ore 17, Sala Mostre e Convegni Gangemi editore

STEFANO MADERNO SCULTORE Presentazione del libro a Roma, venerdì 28 marzo 2014, ore 17, Sala Mostre e Convegni Gangemi editore

Venerdì 28 marzo 2014, alle ore 17.00, presso la Sala Mostre e Convegni Gangemi editore di Roma, via Giulia 142, presentazione del libro Stefano Maderno scultore 1571 ca. – 1636 di Harula Economopoulos, facente parte della collana Helicona di Monografie di Storia dell’Arte a cura di Marco Gallo, pubblicato per i tipi della Gangemi editore.

La produzione giovanile dello scultore romano Stefano Maderno, che va dai primi suoi esordi all’inizio degli anni ’90 del Cinquecento fino alla Santa Cecilia per l’omonima basilica romana (1600 ca.), costituisce un capitolo finora totalmente negletto dagli studi storico-artistici. Questo contributo si propone di riconsiderare in toto tale fase dell’attività del maestro con l’intento di evidenziarne i debiti nei confronti di una delle botteghe di scultura più attive ed operose a Roma alla fine Cinquecento, quella a cui capo fu lo scultore fiammingo Nicolò Piper d’Arras. Tale revisione si è avvalsa di un’indagine sistematica delle fonti documentarie (per lo più inedite) riguardanti i rapporti intercorsi tra il giovane apprendista Maderno e il suo maestro Nicolò Piper. Da essa emerge una realtà alquanto complessa e non priva di frizioni di carattere professionale tra i due, di cui precedentemente non si era a conoscenza. Per quanto riguarda invece la Santa Cecilia, finora erroneamente considerata la prima opera del Maderno, essa viene presentata sotto una nuova veste interpretativa che la vede non più come fedele immagine del corpo della santa martire ritrovato sotto l’altare della chiesa di Santa Cecilia in Trastevere il 20 ottobre 1599 da parte del cardinale Paolo Sfondrati, bensí come il risultato di una personalissima rielaborazione dell’artista di un motivo figurativo d’ispirazione antiquariale impiegato in ambito raffaellesco. Nella genesi di questa scultura viene inoltre evidenziato il ruolo ispiratore dello stesso cardinal Sfondrati, cui va riconosciuto il merito della ridefinizione del programma iconografico della basilica di cui era titolare, tutto incentrato attorno alla statua-simulacro della sua santa protettrice.

Presentano:
Anna Lo Bianco
, Storico dell’Arte, già direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini
Claudio Strinati, Storico dell’arte, già Soprintendente per il polo museale di Roma

Modera:
Marco Gallo, curatore della collana Helicona

Sarà presente l’autore

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