Roma, Basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini, mercoledì 25 giugno, ore 19, inaugurazione della mostra ROMA CANCELLATA/ERASED ROME, catalogo Gangemi editore

Roma, Basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini, mercoledì 25 giugno, ore 19, inaugurazione della mostra ROMA CANCELLATA/ERASED ROME, catalogo Gangemi editore

Mercoledì 25 Giugno, alle ore 19.00, presso la basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini di Roma (Piazza dell’Oro 1), inaugurazione della mostra Roma cancellata – Erased Rome. Il perduto Oratorio di Sant’Orsola a Corso Vittorio Emanuele II, catalogo pubblicato per i tipi della Gangemi editore

Il progetto ROMA CANCELLATA/ERASED ROME vuole provare a restituire le forme, i colori e la vita di luoghi e artisti che hanno caratterizzato la storia di Roma e la cui perdita rischia di generare nel tempo dei vuoti che, se non riempiti di verità, andrebbero a modificare intorno a se la memoria e percezione stessa della città.
Il progetto si rivolge in particolare a quegli edifici e luoghi di pregio “cancellati” dalle modificazioni urbanistiche della fine del XIX Secolo e dell’inizio del XX Secolo, quando l’adeguamento della Roma papalina alla Capitale d’Italia produsse una successione di progetti urbanistici dove, con rapidi tratti di lapis, venivano tracciate le nuove strade, demolendo edifici dei secoli precedenti.
Per fortuna, almeno in questo caso, la cura con la quale furono realizzati tali interventi produsse una documentazione con planimetrie e descrizioni e soprattutto il “salvataggio” di frammenti – ritenuti testimonianza di pregio e oggi divisi tra Museo di San Giovanni e Museo di Roma, che permettono di proporre la ricostruzione del luogo in esame.
Il Museo dei Fiorentini nasce durante il Giubileo del 2000 con lo stesso spirito e missione del Museo di Roma, cioè testimoniare la città attraverso i cambiamenti, preservandone oggetti e memorie di varia natura provenienti dai luoghi “cancellati”, da quegli edifici di proprietà o utilizzo di San Giovanni dei Fiorentini, demoliti per la costruzione del Lungotevere, di Corso Vittorio Emanuele II e di Via Acciaioli. E’ qui che trovano quindi nuova vita i busti che Giovan Lorenzo Bernini scolpisce per l’Ospedale dei Fiorentini, come pure le opere provenienti dal capitolo di San Celso e Giuliano ma, soprattutto, è qui che trovano ricovero i frammenti di quello che è stato il primo oratorio della confraternita dei Fiorentini a Roma: l’Oratorio di Sant’Orsola.
L’Oratorio ha origine durante il XV secolo con la confraternita stessa ed era collocato proprio su quello che è oggi un tratto di Corso Vittorio Emanuele II. Da questo luogo provengono sia la statua di San Giovanni Battista Giovane, attribuita a Michelangelo, sia alcuni frammenti marmorei di fine quattrocento, sia un grande affresco di Madonna in trono con bambino. Ma altri parti della sua decorazione sono stati salvate e conservate al Museo di Roma.
“Il perduto Oratorio di Sant’Orsola a Corso Vittorio Emanuele II” è il primo capitolo del progetto ROMA CANCELLATA/ERASED ROME ed è una mostra che crea, all’interno del Museo dei Fiorentini, uno spazio “mentale” una “camera del tempo” dove vengono ricollocati, a fianco di quelli già presenti, i frammenti pittorici conservati nel Museo di Roma in un percorso che vuole restituire al pubblico l’immagine di un luogo “perso” fisicamente ma “recuperato” in spirito e in immagine.
Un recupero della Bellezza, che ben si sposa con l’inaugurazione del restauro della Cappella Benozzi, inaugurato insieme alla mostra, in cui il prezioso intervento, cominciato nel 2011 e concluso nel 2013, diretto da Lucia Calzona, permette oggi di vedere con un unico sguardo i tre secoli di patronato e decorazione che si sono qui susseguiti, dai Benozzi ai Cresci ai Baccelli, ciascuna famiglia delle quali ha preso dall’altra un’idea già formata, assecondandola e variandola, creando un insieme di forme diverse ma insieme armoniche in una sintesi perfettamente coerente e “romana”. Antonio Tempesta, Agostino Ciampelli e Giovan Angelo Canini dialogano qui con una voce senza tempo e oggi si nuovo chiara e brillante.

Intervengono i curatori del catalogo

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