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Presentazione dei volumi “L’arte fuori dal museo” a cura di Elisabetta Cristallini e Simona Rinaldi

Presentazione dei volumi “L’arte fuori dal museo” a cura di Elisabetta Cristallini e Simona Rinaldi

Il giorno 23 ottobre 2008, alle ore 10.00, all’Aula Magna della Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali (Piazzale dell’Università – Viterbo) si terrà la presentazione dei due volumi di Elisabetta Cristallini e Simona Rinaldi dal titolo “L’arte fuori dal museo”.

In occasione della presentazione si svolgerà un convegno al quale interverranno Maria Andaloro (Preside della Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali, Università della Tuscia), Massimo Carboni (docente, Università della Tuscia), Cesare Pietroiusti (artista e docente del Laboratorio Arti Visive, IUAV, Venezia), Francesca Capanna (direttore Laboratorio Restauro Arte Contemporanea, ISCR). Saranno presenti le autrici.

Il doppio volume è composto dal testo “L’arte fuori dal museo. Saggi e interviste” a cura di Elisabetta Cristallini e “L’arte fuori dal museo. Problemi di conservazione dell’arte contemporanea” a cura di Simona Rinaldi.

Il volume di Elisabetta Cristallini descrive in modo avvincente il vasto fenomeno dell’arte ambientale attraverso la voce di protagonisti dell’arte contemporanea: artisti, critici, curatori, direttori di musei e di accademie straniere, professori universitari e giovani ricercatori, esperti del settore. Ricco di riflessioni critiche, testimonianze dirette, rimandi ad esperienze italiane ed internazionali, immagini, il testo indaga gli intrecci tra opera/pubblico/luogo e i processi di ibridazione tra i segni dell’arte e quelli del territorio, della natura, della città, rivelando la tensione dell’arte ad uscire dalle riserve protette dei grandi musei, con le sue prassi operative complesse ed azioni progettuali differenziate.

Il volume curato da Simona Rinaldi offre una panoramica delle questioni legate alla conservazione delle opere d’arte contemporanea, attraverso una riflessione sulle modalità adottate in Italia e all’estero. La produzione artistica contemporanea ha infatti enormemente ampliato il panorama di opere che superano la consueta caratterizzazione dei manufatti artistici, coinvolgendo non solo oggetti – peraltro non più esattamente definibili né come dipinti né come sculture – ma prodotti d’arte ambientale, giardini d’artista, videoinstallazioni, dispositivi di arte cinetica, new media art, electronic art, digital art, variable media art, ovvero l’intera gamma di opere d’arte dalle caratteristiche prettamente “immateriali”.

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