ESTETICA DEL SAPORE: UN’ARTE GIAPPONESE In mostra alla Triennale di Milano dal 24 aprile i segreti della millenaria arte della cucina giapponese
ESTETICA DEL SAPORE: UN’ARTE GIAPPONESE In mostra alla Triennale di Milano dal 24 aprile i segreti della millenaria arte della cucina giapponese
Venerdí 23 aprile 2010 presso la Triennale di Milano (Sala Impluvium) sarà inaugurata la mostra “L’Estetica del sapore – un’arte giapponese” a cura della Fondazione Italia Giappone, il cui catalogo è pubblicato per i tipi della Gangemi Editore. L’esposizione sarà visibile fino al 2 maggio 2010 con il patrocinio del Comune di Milano, del Consolato Generale del Giappone a Milano e dell’Istituto Giapponese di Cultura in Roma.
La cucina giapponese non è affidata solo alla creatività individuale ma si avvale di vere e proprie regole, condivise con l’ikebana e mutuate dalla filosofia zen. Armonia, semplicità, pulizia e purezza sono elementi imprescindibili da rispettare entro uno spazio limitato, in cui i vuoti rivestono un ruolo altrettanto significativo che i pieni. E’ un’arte quotidiana in Giappone portare in tavola piccoli capolavori incorniciati da lacche rosse e nere, terrecotte grezze e delicati motivi floreali che trasmettono il senso e il gusto di una cultura millenaria.
Il catalogo e la mostra sono suddivisi in 12 sezioni, ognuna dedicata ad un aspetto della cucina giapponese, illustrate attraverso le immagini del fotografo specializzato nel food Shunji Okura, attraverso i mihon, le riproduzioni dei piatti nate come artigianato ed ora considerate una vera e propria forma d’arte iperrealista e con esempi dell’elegante vasellame e degli utensili tradizionali che mostrano a pieno l’unicità e la raffinatezza dell’universo estetico del Paese del Sol Levante. Una sezione speciale, curata dall’architetto Taro Ashihara, è dedicata ad oggetti legati alla cucina disegnati da famosi designers giapponesi.
In occasione dell’inaugurazione della mostra si potrà assistere alla tradizionale e coinvolgente cerimonia del Kagamiwari, che consiste nell’apertura di un barile di sake da parte dei rappresentanti delle istituzioni della città, con uno tsuchiya (grosso martello di legno) indossando il tipico happy coat.
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