“Vivere in sicurezza”, segnalazione del libro di Antonio Lerario su Lungotevere.net

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La forza del dolore. L’esperienza di Antonio Lerario nel suo libro Vivere in sicurezza

Roma, 24 apr 2012 – La forza dei ricordi è capace di stravolgere le esistenze, di farle tornare vigorose ed energiche, vitali. Il Professor Antonio Lerario, cofondatore dell’”Associazione Italiana Familiari e Vittime della strada” e Vice Presidente Nazionale Associazione Vittime della Strada, è riuscito in quindici anni di dolore e profonda sofferenza, a rendere l’impietoso evento della sua famiglia un input carico di nuovi stimoli. Proprio a causa della tragedia che ha portato via il figlio Luca ai suoi anni giovanili e speranzosi, nasce un percorso di coraggioso recupero: un sogno volto a promuovere una sensibilizzazione collettiva, una rieducazione e infine una cura ed un approccio più attento al tema della sicurezza.

Vittime della strada, così si chiamano tutti coloro che per diversi accadimenti “incidentali” si ritrovano strappati al proprio presente, uccisi o talvolta perennemente disabili, comunque violati della propria vita. L’epoca ci racconta di stragi e incomprensibili scomparse, ma a sembra avere richiamo sul ruolo delle istituzioni, che di tutto questo freddo groviglio di drammi vede solo le statistiche. “Vivere in sicurezza” edito da Gangemi è un libro che raccoglie aspetti diversi e complementari nella lotta alla continua leggerezza, figlia del nostro tempo, che permette ancora di mettersi alla guida stravolti.

Ci sono gli aspetti legislativi, le analisi, ma soprattutto ci sono le memorie tenere di un padre che ha perso un figlio, a soli tre giorni dal matrimonio. Luca, e come lui tanti altri purtroppo, non ha potuto condividere la sua esistenza con la donna che amava, non ha potuto avere dei figli e vederli crescere, non è riuscito ad invecchiare e tutto questo non può che generare una rabbia feroce; di sicuro però è stato capace di dare alla sua famiglia la forza necessaria per andare avanti, per rimettersi in piedi, per farsi testimone di un’esperienza letale.  “Sono poche ore che è uscito questo libro e già … urla” dice il Prof. Lerario. Grida il dolore e la fatica, ma grida prima di tutto la voglia di dire, di condividere, di farsi portavoce di un itinerario istituzionale e sociale diverso. La famiglia, la scuola, lo Stato devono diventare un nucleo congiunto: si deve “educare, sensibilizzare e formare” insieme. E su tutto si deve trasmettere il rispetto della vita, l’arte di amare. “Vivere in sicurezza” vuole essere un racconto che “punta direttamente al cuore”. Tra le pagine si trova il desiderio fortissimo di fare, di reagire, sintomo certo di un obiettivo ben chiaro: cambiare lo status quo, modificare le nostre leggi, far sì che i nostri giovani possano avere gli strumenti necessari per vivere in coscienza.

Nessuno mai porterà indietro Luca, niente potrà mai restituire alla sua famiglia l’abbraccio e il sorriso di questo ragazzo; la sua fine però si fa nuovo inizio. L’opera del Prof. Lerario reclama così il diritto alla vita di ciascuno, ne esplora gli aspetti giurisprudenziali, vive nell’ottica di una progettualità che possa finalmente cambiare le cose. E narra storie vere.

Elisa Suplina

Vivere in sicurezza

Antonio Lerario

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