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Roma, Silber Gallery, giovedì 10 ottobre, ore 10.30, inaugurazione della mostra personale di Franco Abbina STORIE E LEGGENDE CHE NON SONO MAI STATE, catalogo edito per i tipi della Gangemi editore

Roma, Silber Gallery, giovedì 10 ottobre, ore 10.30, inaugurazione della mostra personale di Franco Abbina STORIE E LEGGENDE CHE NON SONO MAI STATE, catalogo edito per i tipi della Gangemi editore

Giovedì 10 ottobre 2013, alle ore 10.30, presso la Silber Gallery di Roma, Viale Regina Margherita 92, inaugurazione personale di Franco Abbina Storie e leggende che non sono mai state, catalogo pubblicato per i tipi della Gangemi editore.

La mostra è aperta al pubblico dalle 10.30 alle 13 e dalle 16 alle 19.30 fino al 10 novembre 2013.

Artista eclettico, Abbina manifesta in gioventù varie passioni che lo portano ad approfonditi studi musicali presso il conservatorio di Santa Cecilia e al conseguimento di tre borse di studio presso l’Actor’s  Studio, attraverso le quali schiude le porte del Teatro e del Cinema (partecipa ad oltre 12 film con registi del calibro di Fellini, De Sica, Magni, Salce, Bolognini, Zampa).

In età matura la sua creatività si focalizza nella scrittura e nella pittura, spesso considerate come un tutt’uno, così da rendere estremamente plausibile, sia per i suoi racconti che per i suoi quadri, la definizione di “storie che coinvolgono l’anima”.

La mostra, oltre alle 37 opere ad olio, sapientemente disposte in ordine successivo (l’operazione, non a caso, rimanda al montaggio cinematografico), è costituita anche dalla concomitante presenza di un libro dall’omonimo titolo (Gangemi editore), realizzato parallelamente alle opere dell’esposizione, che amplia ed arricchisce il già vasto mondo satirico e un po’ fiabesco dell’artista.

“Tenero e graffiante, amabile e irriverente:  poetico nel senso più alto del termine, ossia creativo, osserva nella prefazione Vincenzo Guarracino;  ……quello che mi affascina in questo poeta, pittore, scrittore è la ironica riflessione sui difetti umani. Mi affascinano le sue caricature piene di veleno e di forza” scrive Alda Merini: due giudizi insindacabili che omologano ulteriormente il consenso che il pubblico, costantemente e in modo spontaneo attribuisce a questo versatile ed originalissimo interprete dell’arte contemporanea. Forse per la sua dote preziosa di sorridere e far pensare allo stesso tempo.

 

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