Marino, Museo Umberto Mastroianni, venerdì 30 maggio, ore 18.00, inaugurazione della mostra ALESSANDRO D’ERCOLE. PIRAMIDI DI FEDE catalogo Gangemi editore
Marino, Museo Umberto Mastroianni, venerdì 30 maggio, ore 18.00, inaugurazione della mostra ALESSANDRO D’ERCOLE. PIRAMIDI DI FEDE catalogo Gangemi editore
Venerdì 30 maggio, alle ore 18.00, presso il Museo Umberto Mastroianni di Marino (Largo Jacopa de’ Settesoli) inaugurazione della mostra Alessandro D’Ercole. Piramidi di fede, catalogo pubblicato per i tipi della Gangemi editore.
Mostra aperta al pubblico dal 30 maggio al 21 giugno 2014.
Il ferro è da sempre protagonista nelle sculture di Alessandro D’Ercole, amato per la sua stessa essenza primordiale che è consunstanziale con la sua idea di arte, costantemente in bilico tra proliferazione e germinazione di segni. Usa il ferro in quanto materia dalla finitura barbarica, attrattore magnetico di altri elementi metallici, sostanza plasmabile e riciclabile all’infinito, simbolo di forza e portanza, cui D’Ercole dona una consistenza leggera e instabile.
In questa mostra, l’artista vuole far emergere l’arte come forma di comunicazione e di rappresentazione della società, superando l’attuale frattura tra manufatto artistico e spazio urbano.
L’Arte e l’Architettura, quale insiemi di opere materiali costruite dall’uomo nell’ambiente naturale, sono esse stesse un sistema complesso che segue le leggi individuate da Ilya Prigogine (premio Nobel per la chimica, che ha teorizzato le strutture dissipative, sistemi lontani dall’equilibrio e aperti all’esterno, nei quali le fluttuazioni di energia possono produrre ordine dal caos). Arte connessa con la flessibilità di concezione e con il dinamismo della vita.
E’ un’ipotesi sperimentale in cui l’artista convoglia vari mezzi espressivi. Rispetto ai metodi tradizionali quello di Alessandro D’Ercole implica l’individuazione di processi topologici più complessi e stratificati, una maggiore flessibilità nel gestire lo spazio, una concezione dell’arte integrata con l’organismo architettonico e lo spazio urbano. Le sue opere diventano microcosmi che possono essere lette indifferentemente come una statua abitabile o come un’architettura scultorea.
Intervengono:
Massimo Locci, curatore di mostra e catalogo
Alessandro D’Ercole, l’artista
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