Roma, Teatro di Villa Torlonia, giovedì 23 novembre 2017, apertura al pubblico della mostra IL CASO PIRANDELLO. Catalogo Gangemi editore

Roma, Teatro di Villa Torlonia, giovedì 23 novembre 2017, apertura al pubblico della mostra IL CASO PIRANDELLO. Catalogo Gangemi editore

Giovedì 23 novembre 2017 presso il Teatro di Villa Torlonia a Roma, Via Nomentana, 70 – Via Spallanzani 1A, apertura al pubblico della mostra Il caso Pirandello a cura di Paolo Petroni e Claudio Strinati. Catalogo Gangemi editore.

Mostra aperta fino al 14 gennaio 2018
Orari: giovedì, venerdì, sabato 10.00-13.00 e 15.00-18.00 – domenica 10.00-16.00
Ingresso libero

Iniziativa di grande rilevanza è la mostra storico-didattica Il Caso Pirandello, curata da Paolo Petroni e Claudio Strinati, ospitata in due prestigiose sedi complementari e limitrofe: il Teatro di Villa Torlonia e la Casa-museo del drammaturgo in Via Bosio 13/b, per celebrare, a Roma, i 150 anni della nascita del terzo italiano a essere insignito del premio Nobel per la letteratura.

“Una mostra immersiva – spiega il Ministro Dario Franceschini – che presenta al pubblico uno dei maggiori autori del Novecento facendo vivere i suoi luoghi domestici, ascoltare la sua voce in una delle pochissime registrazioni rimaste, mostrare la sua figura in alcuni rarissimi documenti video dell’Istituto Luce, illustrare il suo mondo professionale attraverso costumi di scena”.

Il Caso Pirandello è una mostra ricca di suggestioni artistiche e filosofiche, che restituisce la percezione di un’epoca intera e della storia culturale e morale del Novecento, che da Pirandello fu fortemente influenzata.
Paolo Petroni, curatore della mostra, così scrive nella prefazione del catalogo: “È doppiamente l’anno di Luigi Pirandello questo 2017: accende i riflettori sui 150 anni dalla sua nascita, ma celebra anche il centenario del “Così è (se vi pare)”, primo suo testo teatrale importante e insieme manifesto iniziale, moderno e spiazzante per lo spettatore di allora, nonostante il contesto – un salotto borghese in un paese di provincia – fosse quello tradizionale, realistico. Ma è proprio questo contrasto che porta allo scontro tra forma e contenuto, così che uno amplifichi e faccia deflagrare l’altro”.
La sezione della mostra ospitata presso lo splendido Teatro di Villa Torlonia si compone di storici costumi teatrali della Compagnia dei Giovani indossati a suo tempo da attori quali Romolo Valli, Rossella Falk, Carlo Giuffrè in spettacoli pirandelliani, ma anche di una serie di video, documenti, lettere, (spesso inedite o poco note), testimonianze fotografiche e grafiche, inframmezzate a letture, a riferimenti a luoghi e personalità con cui Pirandello interferisce nel corso della sua travagliatissima esistenza.
Una rara curiosità è la sezione dedicata a Luigi Pirandello pittore con quadri tutti di proprietà privata che è rarissimo poter vedere e affiancati a quadri del figlio Fausto, grande pittore della Scuola romana, di notevole interesse anche in rapporto al relativo dibattito teorico vivissimo in quel periodo. “Nei ritratti Luigi Pirandello – racconta il curatore Claudio Strinati – manifesta una mano notevole e una proprietà di disegno e espressione degne di un pittore professionista, di una cordialità silenziosa e dolce. Sarebbe assai interessante giudicare queste opere senza sapere che l’autore è Luigi Pirandello. Saputolo, si resterebbe stupiti? Probabilmente si e forse si potrebbe mettere in luce quella specie di procedura di cancellazione, un dato che può facilmente essere collegato alla teoresi profonda del pensiero pirandelliano, dove trapela il tema della maschera e del volto, della verità che condiziona ogni cosa”.
Accanto ai personaggi virtuali del teatro pirandelliano, sfilano in mostra, grazie alla preziosa collaborazione con l’Istituto di Storia dello Spettacolo Siciliano, quelli reali, dai colleghi della sua fase giovanile in Germania, alla moglie morta in manicomio, da Marta Abba e Ruggero Ruggeri, a tutti gli attori, registi, scenografi che lavorarono con lui, fino alle vicende del Premio Nobel con le sue interessanti implicazioni e ai rapporti contraddittori col Fascismo e Mussolini.
Presso la Casa-Museo invece, rimasta intatta in tutto il suo fascino evocativo dal giorno della morte di Pirandello e per l’occasione allestita con un grande e avvolgente intervento multimediale, sarà possibile ammirare, oltre agli ambienti e arredi originali, gli abiti e la divisa da Accademico d’Italia, i suoi manoscritti e tutta la sua biblioteca privata: vi compaiono le sopra-copertine dei libri più amati dipinte da lui stesso, il bel diploma dipinto originale del Nobel, e molto altro. Sarà proiettato anche un lungo video inchiesta di Sky su Pirandello con rievocazioni e interviste a studiosi e attori, da Dario Fo a Gabriele Lavia.
Il caso Pirandello nasce all’interno degli studi e ricerche promosse e sviluppate dall’Istituto di Studi Pirandelliani e si presenta come una manifestazione espositiva del tutto particolare. La mostra intende costruire una sorta di “opus” in omaggio al Maestro, attraverso una ricognizione ampia e documentata sull’attività di Pirandello narratore, uomo di Teatro e propugnatore di nuove teorie filosofiche e artistiche con attenzione e interesse ai nuovi studi tra otto e novecento, dalla psicanalisi alla cinematografia, che lo attrasse e coinvolse. Non a caso quindi dal 25 al 29 novembre ci sarà una Rassegna di film vecchi e nuovi, tratti da opere di Pirandello, curata da Amedeo Fago in collaborazione con la Cineteca Nazionale, presso la Sala Trevi. La visione dei film sarà completata da una tavola rotonda con registi e studiosi presso la Casa Museo.

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