Roma, Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, martedì 13 luglio 2021, apertura al pubblico della mostra IL MONDO SALVERÀ LA BELLEZZA?, Catalogo Gangemi editore
Roma, Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, martedì 13 luglio 2021, apertura al pubblico della mostra IL MONDO SALVERÀ LA BELLEZZA?, Catalogo Gangemi editore
Martedì 13 luglio 2021, presso il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, Lungotevere Castello 50, Roma, apertura al pubblico della mostra IL MONDO SALVERÀ LA BELLEZZA?, Prevenzione e sicurezza per la tutela dei beni culturali. Catalogo Gangemi editore.
La conservazione del nostro immenso patrimonio culturale è una priorità riconosciuta da tutti. Ancora oggi, nonostante l’instancabile lavoro delle Istituzioni, troppo viene perduto, depredato e sottratto alla fruizione della collettività. Quando si parla di conservazione, nell’immaginario collettivo, inevitabilmente si pensa alle grandi opere di restauro, conservazione e salvaguardia dei grandi monumenti. Ma anche il più piccolo oggetto può essere considerato un “Colosseo” per l’importanza storico artistica che esso racchiude. Ogni oggetto è unico, inimitabile e come tale va salvaguardato. Decontestualizzare un’opera, privandola dell’universo storico che la circonda, è una violenza che lo spoglia delle molteplici informazioni che esso racchiude, relegandola ad oggetto collezionistico e lucrativo. Per questo motivo è necessario tenere viva l’attenzione sul lavoro svolto dalle Forze dell’Ordine e in particolare il Comando Patrimonio Culturale dell’Arma dei Carabinieri che, ogni giorno protegge, indaga e salva un patrimonio collettivo che ci identifica e rappresenta soprattutto in un momento storico e culturale così delicato per il nostro Paese coinvolto in un’emergenza planetaria senza precedenti. Allo stesso modo non bisogna dimenticare il lavoro svolto dal Ministero della Cultura che, con una costante ed intensa opera di prevenzione dei reati legati al furto e alla commercializzazione illecita dei Beni Culturali, protegge e assicura la fruizione totale del Patrimonio italiano. Da questa necessità nasce l’idea di una esposizione che, presentando una serie di opere, conservate nei Musei, nelle Istituzioni e nelle Chiese, nonché nei caveau dell’Arma, possano accompagnare il visitatore, in un percorso narrativo attraverso le storie di prevenzione del crimine e di recupero del Patrimonio ripercorrendone lo sviluppo delle indagini degli investigatori. Ciò con l’intento, non solo di mettere in luce il valore delle opere protette e restituite, ma anche per far conoscere i processi investigativi ed il lavoro che c’è dietro questa difesa. Per rendere completa una mostra dedicata alla tutela non si può oggi trascurare il concetto di prevenzione e messa in sicurezza. Ciò appare difficile in un Paese come l’Italia che si presenta, per la straordinaria concentrazione di Beni archeologici, storici e artistici, come un “Museo Diffuso”. La mostra sarà quindi l’occasione per presentare, forse per la prima volta al pubblico, i sistemi di protezione attiva costituiti dagli impianti antintrusione, antifurto, antiaggressione e antieffrazione e della vigilanza: in altri termini dall’integrazione tecnologia-uomo.
La mostra sarà aperta fino al 4 novembre 2021
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