Ariccia (RM), Palazzo Chigi, giovedì 1 ottobre 2020, ore 17.00 inaugurazione della mostra LA LUCE DEL BAROCCO Catalogo Gangemi editore
Ariccia (RM), Palazzo Chigi, giovedì 1 ottobre 2020, ore 17.00 inaugurazione della mostra LA LUCE DEL BAROCCO Catalogo Gangemi editore
Giovedì 1 ottobre 2020, alle ore 17.00, presso Palazzo Chigi, Piazza di Corte 14, Ariccia (RM) apertura al pubblico della mostra La Luce del Barocco. Dipinti da collezioni romane. Catalogo Gangemi editore.
Mostra aperta fino al 10 gennaio 2021
L’evento espositivo La Luce del Barocco vuole evidenziare, attraverso l’Arte e il significato della Luce come motivo espressivo, quanto sia importante per il Patrimonio Artistico nazionale l’attività di ACEA S.p.a., che, oltre ai servizi per cui è stata costituita, illumina in modo straordinario Monumenti, Chiese e Palazzi Storici, punto di attrazione di milioni di turisti presenti a Roma per ammirarne le testimonianze di storia e cultura plurimillenarie.
L’arte barocca, che proprio nella Capitale d’Italia trova la sua origine e le sue più alte manifestazioni, si presta magnificamente a questo, in quanto la Luce, in tale espressione artistica tipica del Cattolicesimo, si carica di significati simbolici e mistici, legati al tema della Grazia e della redenzione dell’uomo, di cui è visualizzazione. Pensiamo alla luce nei quadri di Caravaggio e nelle opere del Bernini.
Palazzo Chigi in Ariccia, ideato da Bernini per la famiglia del papa Alessandro VII, si presta particolarmente ad ospitare tale evento, essendo sede del Museo del Barocco Romano e una della dimore barocche più importanti d’Italia.
Ariccia stessa, trasformata da Bernini in città ideale barocca, conserva molte opere legate a questo stile. La Chiesa Collegiata dell’Assunta, capolavoro della maturità del Bernini, ove Luce fisica e Luce divina formano un’unità in chiave simbolica, è una concreta espressione del valore salvifico della Grazia.
Una mostra legata al tema della Luce in questo particolare momento che stiamo vivendo, vuole esprimere speranza e rinascita, dopo mesi di clausura e segregazione forzata.
La Luce ha da sempre un valore metaforico connesso alla nascita, al risveglio dopo la notte, alla resurrezione della natura dopo l’inverno e per il Cattolicesimo ad un messaggio di speranza di vita eterna suscitato dalla sequela del messaggio di Cristo. Il Barocco quindi, che del Cattolicesimo è la massima espressione artistica, è lo stile più adatto per veicolare un messaggio ottimistico di riscatto umano e sociale dopo la Pandemia.
Viene presentata in mostra una selezione di importanti dipinti di artisti di chiara fama provenienti da collezioni private romane, in gran parte inediti o mai esposti al pubblico.
L’evento vuole incentivare e promuovere il collezionismo, come agente culturale del rinnovamento della ricerca, motore economico del settore e tramite di arricchimento di collezioni pubbliche, ove spesso le raccolte private confluiscono per lasciti e donazioni.
Vengono esposte opere di Bernini e della sua cerchia, assieme a dipinti di Giovanni Baglione, Mattia Preti, Agostino Tassi, Gaspar Dughet, Sebastiano Conca, Pierre Subleyras e altri maestri del Seicento e Settecento, offrendo una larga panoramica sull’arte barocca per quasi due secoli.
La mostra è articolata in vari generi pittorici, tra ritratti, pittura di figura a soggetto sacro e profano, paesaggi, vedute e nature morte. Motivo conduttore: la Luce come veicolo comunicativo, formale e simbolico, segno di ottimismo e rigenerazione.
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