Firenze, Spazio 101 rosso, venerdì 20 marzo, ore 18, inaugurazione della mostra SEGNI, SOLCHI, SCAVI MNEMONICI NELLE ASTRAZIONI DI GIULIO REPULINO catalogo Gangemi editore
Firenze, Spazio 101 rosso, venerdì 20 marzo, ore 18, inaugurazione della mostra SEGNI, SOLCHI, SCAVI MNEMONICI NELLE ASTRAZIONI DI GIULIO REPULINO catalogo Gangemi editore
Venerdì 20 marzo 2015, alle ore 18.00, presso lo Spazio 101 rosso di Firenze (Via degli Alfani 101), inaugurazione della mostra Segni, solchi, scavi mnemonici nelle astrazioni di Giulio Repulino, catalogo Gangemi editore.
Mostra aperta al pubblico fino al 20 aprile 2015 dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 18.00
Segni, solchi e scavi mnemonici nelle astrazioni di Giulio Repulino è il titolo della personale che denuncia ampiamente il fare arte di questo artista contemporaneo che ha fatto del colore e del recupero di antiche tecniche, italiane e straniere, il marchio della propria produzione.
È presentato nel catalogo da una nota vibrante del presidente Valdo Spini che scavando nel passato dell’artista ne coglie momenti di denuncia politica. Afferma Valdo Spini che “la forza dell’arte di Giulio Repulino permette di ricordare con la razionalità della passione attraverso forme non retoriche, ma astraendo da un figurativismo spesso di maniera, eventi che hanno segnato storie personali o di popoli.”
Ha voluto scrivere appassionate pagine il noto poeta Giancarlo Consonni, ordinario a Milano. Consonni afferra la natura vulcanica dell’espressione artistica di Repulino “che in vario modo – nelle specifiche possibilità della pittura, della ceramica e dell’arte del tessuto – il primo elemento che egli sembra voler restituire è l’incandescenza, quasi volesse misurarsi con l’essenza stessa del fuoco quando non assumerne pericolosamente la forza vitale”. Continua Consonni, che ama citare i versi dei poeti Octavio Paz e Eugenio Tomiolo, che “nelle ceramiche di Repulino il colore è un urlo, una voglia di vita che travolge. La natura – frutti e altri elementi vegetali – è trasfigurata per catturare l’incandescenza del desiderio: prima ancora che la bellezza, a imporsi è un eros strabocchevole.”
Anche l’artista Angela De Nozza, sottolinea lo spirito infuocato “che come un magma crea e distrugge, in un circolo infinito, nello stesso crogiuolo, cose, gesti, stati dell’anima”.
In Repulino, secondo la De Nozza, “in linguaggio dei segni che descrive l’incertezza con leggerezza, l’indefinito con note cromatiche brucianti che colgono una divertita essenza della vita.
Non c’è l’uomo, non ci sono figure riconducibili ad una conoscenza tradizionale, ad un patrimonio culturale comune, ma un’intuizione della Natura con cui ci si confronta, in cui trovare rifugio.”
Infine, la professoressa Mariella Zoppi, che conosce la personalità di questo artista avendone condiviso per decenni l’impegno accademico nella Università di Firenze, ne sottolinea l’appartenenza culturale alle aree geografiche mediterranea e latino-americana che rendono complesso e problematico il decodificare i codici identitari dall’esplorazione “dei luoghi, come nel caso del Machu Picchu, alle orme della cultura popolare quotidiana peruviana, le cui testimonianze materiali diventano simboliche e identitarie forme di vita”, all’omaggio al popolo etrusco “popolo misteriosamente sparito dalla Regione, di rivivere nel rinnovarsi del mistero della produzione artistica, materializzandosi in quel bucchero, fatto di terra, di legno e di fuoco, che Repulino è capace di ricreare: materia antica, riproposta oggi nella sua reiterata smagliante bellezza”. Spiega, la Zoppi, come la” popolare ceramica salata, che Repulino affranca dalla mera utilitas del vasellame popolare per darle astratte forme scultoree. Ancora una volta resa reale, attraverso un processo di costruzione, fatto di saperi e sentimenti, estratti dal grande teatro della memoria, filtrati di esperienza, imbevuti di conoscenza”.
Presentano:
Valdo Spini, Presidente Fondazione Circolo Fratelli Rosselli
Angela De Nozza, Artista
Mariella Zoppi, Professore Ordinario di Architettura
Sarà presente l’Artista
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