Genzano di Roma, Palazzo Sforza – Cesarini, giovedì 30 gennaio, ore 17.30, presentazione del libro I MONUMENTI AI CADUTI DELLA GRANDE GUERRA NEI CASTELLI ROMANI edito per i tipi della Gangemi editore

Genzano di Roma, Palazzo Sforza – Cesarini, giovedì 30 gennaio, ore 17.30, presentazione del libro I MONUMENTI AI CADUTI DELLA GRANDE GUERRA NEI CASTELLI ROMANI edito per i tipi della Gangemi editore

Giovedì 30 gennaio, alle ore 17.30, presso la Sala delle Armi del Palazzo Sforza-Cesarini di Genzano di Roma, all’interno dell’omonima conferenza, presentazione del libro I Monumenti ai Caduti della Grande Guerra nei Castelli Romani a cura di Daniela De Angelis, edito per i tipi della Gangemi editore

Le manifestazioni succedutesi nel novantesimo anniversario dell’entrata in guerra dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale (2005), la storiografia più attuale, la vasta memorialistica, hanno indagato in tutti suoi aspetti il conflitto visto come tragico debutto del XX secolo e la seguente monumento-mania che interessò molti Paesi belligeranti, attivi, nel dopoguerra, nella simbolizzazione artistica del dolore e del lutto. In particolare in Italia e Germania le manifestazioni ebbero un vasto rilievo e compresero non solo l’erezione di monumenti ma anche la dedicazione di luoghi come giardini o boschi alla memoria dei caduti. In Italia già dal ‘19 si cominciò a parlare della necessità di costruire monumenti ai caduti ma i Parchi della Rimembranza vennero ideati solo nel ‘22, quando nel Paese si era affermato il fascismo. Le prime norme su questi “giardini della memoria” nei quali ogni albero sarebbe stato dedicato ad un caduto e curato da uno o più alunni meritevoli, furono emanate nel ‘22-‘23 e particolarmente attivo in questo campo fu il sottosegretario alla Pubblica Istruzione Dario Lupi che promosse la costituzione di comitati locali in tutti i Comuni d’Italia per le iniziative in onore dei caduti. Inizialmente, per i monumenti erano stati scelti i centri storici ma le caratteristiche dei Parchi della Rimembranza fecero individuare nuovi spazi, spesso decentrati ma più vasti, che finirono per accogliere molte opere. In Italia già dal ‘19 si cominciò a parlare della necessità di costruire monumenti ai caduti ma i Parchi della Rimembranza vennero ideati solo nel ‘22, quando nel Paese si era affermato il fascismo. Le prime norme su questi “giardini della memoria” nei quali ogni albero sarebbe stato dedicato ad un caduto e curato da uno o più alunni meritevoli, furono emanate nel ‘22-‘23 e particolarmente attivo in questo campo fu il sottosegretario alla Pubblica Istruzione Dario Lupi che promosse la costituzione di comitati locali in tutti i Comuni d’Italia per le iniziative in onore dei caduti. Inizialmente, per i monumenti erano stati scelti i centri storici ma le caratteristiche dei Parchi della Rimembranza fecero individuare nuovi spazi, spesso decentrati ma più vasti, che finirono per accogliere molte opere….

Sarà presente il curatore del volume Daniela De Angelis

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