OCCIDENTE E MEDIA ARABI, TANTI MITI DA SFATARE. (ANSAmed) – ROMA, 8 MAG

OCCIDENTE E MEDIA ARABI, TANTI MITI DA SFATARE. (ANSAmed) – ROMA, 8 MAG

ORNELLA MILELLA – DOMENICO NUNNARI, MEDIA ARABI E CULTURA NEL MEDITERRANEO. CON UN SAGGIO INTRODUTTIVO DI PREDRAG MATVEJEVIC.(GANGEMI EDITORE, 240 PAGINE)

Dall’11 settembre in poi i rapporti tra Occidente ed il mondo arabo sono diventati sempre piu’ rapporti mediatici, ma l’Occidente sa davvero poco della relta’ dei media arabi e ancora meno di come venga da questi rappresentato. Ne è convinta Donatella Della Ratta, coordinatrice della ricerca da cui è nato questo libro voluto dal Consiglio Regionale della Calabria e dall’Universita’ Mediterranea di Reggio Calabria.

Ben lontano dall’esaurirsi in Al Jazira, come molti in Occidente ancora pensano, l’universo mediatico arabo ”in realtà’ si dispiega – sottolinea Dalla Ratta – su oltre 500 canali satellitari in chiaro prodotti dagli arabi per gli arabi, con offerte di musica, quiz, reality show, documentari, sport etc. Un nutrito esercito di immagini che viene ignorato e che spesso, in mancanza di contatti reali e personali, rappresenta l’unico veicolo dell’idea di Occidente per molti arabi”.

Ma non è solo questo il preconcetto da sfatare. Una ricerca Gallup del 2002, ricorda ancora l’esperta di media arabi, rivela come su un campione di nove paesi arabi, gli spettatori di Al Jazira ”sono i più favorevoli agli stili di vita e ai valori occidentali, mentre quelli delle reti arabe di intrattenimento sarebbero i più convinti sostenitori dell’impatto negativo dell’Occidente sulle culture arabe”. E altre sorprese ci giungono anche dall’analisi delle musalat arabe, vale a dire quelle fiction seriali che sono una sorta di soap opera ma che si differenziano in modo sostanziale dal modello occidentale: se è vero infatti che parlano di intrecci amorosi, questi trovano sempre – grazie all’eredità nasseriana da una parte, e alle censure cui è sottoposto dall’informazione dall’altra – uno sfondo di carattere storico, politico e sociale. Ed i dialoghi riportati dall’autrice, che si sofferma in particolare sulla soap opera irachena e siriana – sorprendono davvero il lettore per la profondità con cui i protagonisti affrontano il tema e l’interrogativo dei rapporti con l’Occidente, con una varietà di letture ed una ricchezza di pensiero che va ben oltre, evidenzia l’autrice, lo stereotipato fermo immagine su Bin Laden. Ma il libro, che riporta di ogni saggio anche riassunti in arabo e in inglese, affronta anche altri temi: il modo in cui i temi culturali vengono trattati dai media arabi, frutto di una ricerca commissionata dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria e la possibilità di progetti comuni per i beni culturali nell’area mediterranea.

Quanto alla Regione Calabria, direttamente impegnata in questo prodotto editoriale, il suo intento è quello di divenire uno dei centri della cultura euromediterranea a di sostenere il progetto di un Osservatorio mediterraneo per la comunicazione”: un organismo preposto, spiega il presidente del Consiglio Regionale Giuseppe Bova nella sua presentazione, a rafforzare la cooperazione tra i mass media europei e quelli della Riva Sud, dai siti web ad una rivista periodica in più lingue.

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