Roma, Annamarracontemporanea, mercoledì 24 settembre, ore 18.30, inaugurazione della mostra FOCUS ON VINCENZO RULLI catalogo Gangemi editore
Roma, Annamarracontemporanea, mercoledì 24 settembre, ore 18.30, inaugurazione della mostra FOCUS ON VINCENZO RULLI catalogo Gangemi editore
Mercoledì 24 settembre 2014, alle ore 18.30, presso la galleria Annamarracontemporanea di Roma, via Sant’Angelo in pescheria 32, inaugurazione della mostra Focus on Vincenzo Rulli. My memory is some where else catalogo Gangemi editore.
Mostra aperta al pubblico dal 25 settembre al 30 ottobre 2014
Berlino, una mattina presto, orario di punta.
Vincenzo Rulli si confonde tra la folla di impiegati, studenti e turisti, che anima la U-Bahn in un giorno di ordinaria quotidianità. Vestito di tutto punto ci si aspetta che abbia una 24ore con sé e invece lo si scorge scendere e salire dai convogli con un arnese inconsueto in mano. Forse un manifesto da corteo, forse una bandiera. L’artista si immerge nel tessuto di una società urbana articolata – come fosse un novello Prometeo in discesa verso gli Inferi – per svolgere la sua particolare missione: la ricerca ostinata e incessante di una chiave di lettura della realtà che lo circonda, adoperando gli strumenti a lui più congeniali, quelli effimeri del fare arte.
Una serie di scatti fotografici documenta lo spostamento di quest’uomo qualunque e di un’umanità variopinta che viaggia con lui nel ventre della città. Foto rubate, scevre da ogni estetismo e leziosità, scattate in modo da rappresentare lo scorrere della vita comune. È il racconto di un breve viaggio sotterraneo tra volti sconosciuti, etnie differenti che animano la Berlino contemporanea, con l’obiettivo di raggiungere un luogo altro, un altrove inusuale fra le mura della città.
L’azione performativa si trasferisce poi in un parco verde pubblico, meta frequentata e vissuta dai residenti. Riemerge dai percorsi sotterranei, all’aperto, esplora l’atmosfera, scruta l’aria e il suo portato in sospensione. Quindi dispiega le coppie di aste, srotola le garze semitrasparenti che le uniscono e pianta a terra quattro raccoglitori di semi di pioppo. I raccoglitori, privi dell’utilità oggettiva che contraddistingue gli oggetti usuali del nostro mondo quotidiano, sottraggono lo sguardo all’abitudine sollecitandoci a porre la domanda sul senso stesso. I sostegni flessibili dei raccoglitori ondeggiano silenziosi nell’aria, mentre il tessuto leggero intercetta e trattiene tra le sue fitte trame migliaia di candidi piumini.
Una camera fissa riprende l’evento, registra i rumori della natura e il brusio lontano della metropoli.
a accade intorno, a disturba la quiete di questo momento fortemente lirico, a tratti onirico.
Tutto il lavoro si sviluppa per progressiva elisione di sovrastrutture mentali. In questa direzione l’indagine poetica supera la contraddizione tra consueto e inconsueto. Inizia cosí l’ultimo passo di questo percorso di avvicinamento all’essenza del fare arte. Il fiore di pioppo diventa un materiale della scultura, la sostanza da cui l’autore riparte per meditare e indagare sull’esperienza vissuta, per ricostruirne la memoria sotto forma di opera d’arte.
La mostra ripercorre le tappe salienti della recente riflessione di Vincenzo Rulli. In un allestimento rarefatto e rigoroso, le opere si accostano l’una all’altra in un gioco continuo di rimandi e di contrasti, ove si confrontano tecniche e si sperimentano linguaggi. Una selezione di stampe fotografiche testimonia in due momenti cruciali l’atto performativo, che dispiegandosi dialetticamente tra civiltà e natura, sboccia in un nuovo legame che l’artista instaura con il mondo circostante.
Agli scatti si affianca la videoproiezione sulla raccolta dei semi di pioppo nel parco cittadino di Kreuzberg, una ripresa a camera fissa riproposta in loop (4′ 43”).
C’è anche spazio per alcuni frammenti di realtà: un esemplare del raccoglitore, i sacchi di cotone ricolmi di spore, un paio di scarpe leggere – modellate sul piede dell’artista – con le quali volare lontano.
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