Roma, Biblioteca di storia moderna e contemporanea, mercoledì 20 novembre 2019, ore 17.00, presentazione del volume VINCENZO RICCIO. PROFILO BIOGRAFICO E CARTEGGIO. Gangemi editore
Roma, Biblioteca di storia moderna e contemporanea, mercoledì 20 novembre 2019, ore 17.00, presentazione del volume VINCENZO RICCIO. PROFILO BIOGRAFICO E CARTEGGIO. Gangemi editore
Mercoledì 20 novembre 2019, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea di Roma, Palazzo Mattei di Giove – via Michelangelo Caetani 32, presentazione del volume Vincenzo Riccio. Profilo biografico e carteggio di Antonio Fiori, pubblicato per i tipi della Gangemi editore.
Il volume presenta il profilo biografico di un protagonista di rilievo per la storia del nostro Paese, che fu anche più volte ministro, ed al quale nessuno, fino ad oggi, aveva dedicato un lavoro specifico. Una damnatio memoriae che ha caratterizzato – e caratterizza – molti protagonisti della nostra storia: da un lato per mera ignoranza o per rincorrere i consueti grandi temi; dall’altro perché ricostruire la vicenda umana e politica di un personaggio, partendo quasi esclusivamente dai documenti d’archivio, ricercati nelle più diverse sedi, è un lavoro lungo, complesso, impegnativo, che difficilmente ripaga, almeno nell’immediato, i sacrifici affrontati. Ma vi è poi anche un’altra motivazione che lascia in ombra, a volte, uomini e fatti: il loro essere «scomodi», o non «politicamente corretti». E questo è sicuramente il caso di Vincenzo Riccio che nei pochi riferimenti che lo riguardano è spesso definito come «cavallo di Troia» o «talpa» del fascismo; giudizi che rischiano di ricadere un po’ su tutta la destra liberale e quindi difficili da affrontare. Vincenzo Riccio è un uomo difficile da inquadrare; napoletano, intraprese gli studi giuridici seguendo il rigoroso impianto della tradizione meridionale di Pietro Giannone; ma si avvicinò contestualmente alla politica con una curiosità più intellettuale che istituzionale. Ebbe una prima attrazione per Francesco Crispi, per le sue riforme amministrative e per la sua politica di espansione, ma «studiò» anche un Silvio Spaventa che poco aveva a che fare con lo statista siciliano.
saluti
Patrizia Rusciani
intervengono
Paolo Carusi
Gigliola Fioravanti
Alessandra Staderini
coordina
Marcello Verga
sarà presente l’autore
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