ROMA. ESQUILINO 1870-1911 Presentazione del volume, giovedì 13 febbraio 2020, ore 17.00, Sala Mostre e Convegni Gangemi editore, Roma

ROMA. ESQUILINO 1870-1911 Presentazione del volume, giovedì 13 febbraio 2020, ore 17.00, Sala Mostre e Convegni Gangemi editore, Roma

Giovedì 13 febbraio 2020, alle ore 17.00, presso la Sala Mostre e Convegni Gangemi editore di Roma, via Giulia 142, presentazione del volume Roma. Esquilino 1870-1911 di Carmelo G. Severino, pubblicato per i tipi della Gangemi editore.

L’Esquilino è un “quartiere” di Roma geometricamente definito, a maglia regolare, realizzato ex novo sui colli orientali della città dopo il 1870, in un territorio di ben più antica frequentazione umana, le cui prime tracce risalgono alla Roma arcaica dell’ottavo secolo a.C, fornendo cosí un eccezionale esempio di stratificazione storica plurisecolare. Nella storia dell’Esquilino moderno, dal 1870 ad oggi, è possibile individuare più fasi di formazione: una fase iniziale durante la quale il nuovo “quartiere” viene progettato per segnare il passaggio tra la Roma pontificia e la Roma italiana, rielaborando di fatto quanto già avviato durante il pontificato di Pio IX; tale fase, di cui tratta il presente saggio, travalica nel secolo XX sino agli anni che vedono al governo della città, in Campidoglio, Ernesto Nathan, il primo sindaco veramente laico della città dopo Luigi Pianciani; una seconda fase di assestamento in cui l’Esquilino, ridimensionato nei suoi confini amministrativi, vivendo gli anni della Grande Guerra prima, il regime fascista e l’esperienza bellica dopo, definisce e completa la maglia del suo tessuto socio-economico ed urbanistico giungendo sino agli anni Sessanta del secolo scorso, contrassegnati dal boom economico nazionale; una terza ed ultima fase, infine, ancora in atto, in cui l’Esquilino, multietnico e multiculturale, viene vissuto come zona di confine svolgendo un suo ruolo di cerniera tra una Roma ormai città-metropoli europea e le periferie povere del mondo, come una “grande porta urbana” attraverso cui ci si interscambia con le aree centrali della città. In questa lettura della formazione dell’Esquilino moderno, molto spazio viene dedicato a piazza Vittorio Emanuele II – che l’Esquilino “evoca, rappresenta e rimanda” – e che costituisce a tutti gli effetti la polarità di riferimento privilegiato, il baricentro da cui si originano quei virtuali cerchi concentrici di storia che si sono dipanati in successione temporale nel corso dei circa 150 anni di storia nazionale, a partire da quel 20 settembre 1870 in cui i bersaglieri del generale Cadorna penetrarono in Roma attraverso la breccia di Porta Pia per fare della città dei papi la capitale del nuovo Stato italiano.

saluti istituzionali
Sabrina Alfonsi, Presidente Primo Municipio

introduce e coordina
Lidia Piccioni, Docente di Storia Contemporanea della Sapienza Università di Roma                                                                

intervengono
Roberto Morassut, Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente e già Assessore del Comune di Roma
Daniel Modigliani, Urbanista e già Direttore del Dipartimento Politiche del Territorio del Comune di Roma
Carlo Maria Travaglini, Docente di Storia della città e del territorio dell’Università degli studi Roma Tre

sarà presente l’autore

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