Roma, Galleria d’Arte Moderna, venerdì 23 giugno 2023, ore 10:00, apertura al pubblico della mostra OSVALDO PERUZZI, Catalogo Gangemi editore
Roma, Galleria d’Arte Moderna, venerdì 23 giugno 2023, ore 10:00, apertura al pubblico della mostra OSVALDO PERUZZI, Catalogo Gangemi editore
Venerdì 23 giugno 2023, ore 10:00, presso la Galleria d’Arte Moderna, Via Francesco Crispi 24, Roma, inaugurazione della mostra OSLVALDO PERUZZI. Splendore geometrico futurista a cura di Massimo Duranti, Andrea Baffoni, catalogo pubblicato per i tipi della Gangemi Editore
Osvaldo Peruzzi è stato artista non secondario del Futurismo negli anni Trenta e fino alla scomparsa di Filippo Tommaso Marinetti nel 1944. Personalità originale, fu protagonista dell’evoluzione aeropittorica codificata dal manifesto del 1931. Laureatosi al Politecnico di Milano, maturò in quel clima di modernità il suo linguaggio partendo da suggestioni meccanicistiche e simboliste mutuate da Bruno Munari, documentato da un gruppo di disegni sulle cartoline spedite a un collega di studi, presto evolutesi dal rapporto con i futuristi incontrati alla galleria Pesaro della capitale lombarda dove conobbe Marinetti e aderì al Futurismo. Rientrato a Livorno, dove diresse la vetreria di famiglia, partecipò alle iniziative del movimento in Italia e all’estero, tra cui le mostre sindacali, le Biennali di Venezia e le Quadriennali di Roma. Le sue tele, ricche di colori e forme vivaci, si integrano entro forme geometriche razionali, sovrapponendosi e intersecandosi, rigorosamente ispirate alla sintesi compositiva indicata nei manifesti marinettiane con stesure cromatiche nette. Nei suoi dipinti troviamo suggestioni legate al volo, ma anche alla musica, in particolare al Jazz, al cinema, alla ritrattistica, e ai paesaggi, rurali e urbani. Nel 1941 scrisse la sua dichiarazione di poetica col manifesto “Plastica della essenza individuale” introdotto poi da un testo di Marinetti che commentò così il linguaggio dell’artista: “Le forze dello spazio del mare dell’elettricità e del magnetismo terrestre hanno suggerito e guidato le ondulazioni gli spigoli e le rette delle opere di Peruzzi”. Fatto prigioniero a Hammamet nel 1943, fu internato nel Missouri a Weingarten camp dove continuò a dipingere e riuscì anche ad allestire mostre. Liberato nel 1945, tornò a Livorno, riprese l’attività della vetreria e definì un nuovo stile pittorico che evita autocitazioni, ma è fondato ancora sulle geometrie dall’acceso cromatismo in un’ottica di “Nuova figurazione dello splendore geometrico”.
Mostra aperta fino al 15 ottobre 2023
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