Roma, Metrocore, Lunedì 22 novembre 2021, ore 18.30, presentazione del volume ROMA. IL PIGNETO, Gangemi editore

Roma, Metrocore, Lunedì 22 novembre 2021, ore 18.30, presentazione del volume ROMA. IL PIGNETO, Gangemi editore

Lunedì 22 novembre 2021, alle ore 18.30, presso Metrocore, Via Guglielmo Albimonte 18c, Roma, presentazione del volume ROMA. IL PIGNETO di Carmelo Severino, pubblicato per i tipi della Gangemi editore.

Comunemente si intende per Pigneto il quartiere di Roma fuori Porta Maggiore posto tra le vie Prenestina, Casilina ed Acqua Bullicante, formatosi a partire dal 1870 e costituito da un insieme di trame insediative alquanto dissimili tra loro: il Casilino, il Prenestino, il Torrione, la Marranella, la borgata Galliano, l’Acqua Bullicante ed il Pigneto vero e proprio. La ricerca, condotta avvalendosi di una documentazione prevalentemente d’archivio, segue il filo rosso delle trasformazioni urbane, facendo emergere la dinamica delle forze sociali che si sono coagulate sul territorio dando vita ad un quartiere popolare in cui sono confluiti nel corso degli anni spezzoni di quel particolare movimento operaio romano legato ai pubblici servizi – ferrovieri, tranvieri e netturbini perlopiù – ma anche ceppi di operaismo più legato alle dinamiche della lotta di classe – i metalmeccanici della Tabanelli, le maestranze della farmaceutica Serono, i pastai della Pantanella, le operaie tessili della Viscosa… Ad uno sviluppo asimmetrico della crescita, che ha generato contraddizioni strutturali e rapporti sociali di sfruttamento-profitto, si è accompagnato anche un moderatismo sociale più legato alla presenza delle comunità imperniate attorno alle parrocchie, di Sant’Elena inizialmente, negli anni del primo dopoguerra, di San Barnaba, San Leone Magno e San Luca, nei decenni successivi. Gli anni del fascismo, con la politica rivolta ad acquisire consenso anche nel suburbio, rappresentano il momento in cui si consolidano le diverse parti del quartiere che permangono comunque distinte ed avulse dal contesto in attesa di una omogeneità sempre perseguita, ma mai realizzata. Il dopoguerra, con le difficoltà economiche connesse, portano con sé degrado urbano e marginalità sociale, in un contesto di sviluppo del territorio che non gli appartiene mentre il prevalere di interessi immobiliari determina il definitivo venir meno dell’opzione industriale, senza apportare la necessaria riqualificazione urbana. Soltanto in questi ultimi anni, grazie ad una diversa sensibilità urbana, si è avviato un lento e graduale processo di rinnovamento che stenta, però, ancora a decollare nella pienezza della sua potenzialità. Un processo difficile, comunque, che se non accompagnato da adeguate istanze partecipative, può comportare la trasformazione del tessuto identitario del quartiere.

intervengono
Carmelo G. Severino, Architetto
Maurizio Crudo, Archeologo

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