Roma, Museo Nazionale Romano – Palazzo Altemps, lunedì 27 maggio 2019, ore 19.00, presentazione del volume LA FANCIULLA DI MARMO, Gangemi editore
Roma, Museo Nazionale Romano – Palazzo Altemps, lunedì 27 maggio 2019, ore 19.00, presentazione del volume LA FANCIULLA DI MARMO, Gangemi editore
Lunedì 27 maggio 2019, alle ore 19.00, presso la Sala grande del Galata di Palazzo Altemps – Museo Nazionale Romano, via S. Apollinare 8, presentazione del volume La fanciulla di marmo. Una statua femminile panneggiata a Palazzo Altemps, a cura di Daniela Porro e Alessandra Capodiferro della collana Collana INTERVENTI d’Arte sull’Arte, pubblicata per i tipi della Gangemi editore.
Già in proprietà Ricordi, nel 2018 la statua è stata ceduta allo Stato italiano in base alla legge n. 512 del 1982 che permette la cessione di beni culturali in pagamento delle imposte. È stata quindi assegnata al Museo Nazionale Romano nella sede di Palazzo Altemps, dove è stata collocata nella “Sala della Menade” accanto a un’altra statua, la c.d. Menade Veneziani, che era stata ceduta in pagamento delle imposte nel 1997. La statua, in marmo bianco e di dimensioni inferiori al vero, rappresenta una figura femminile panneggiata, priva della testa e delle braccia, che erano lavorate separatamente e inserite con perni. La figura stante sulla gamba sinistra, con la destra flessa e leggermente scartata di lato, indossa un chitone altocinto, che lascia scoperta la spalla destra e parte del seno ed è solcato da pieghe fitte e sottili, che rendono la trasparenza della veste. Il mantello (himation) di stoffa più pesante e ruvida, che in origine si avvolgeva attorno al braccio sinistro, riveste completamente le gambe e risale obliquamente sulla parte posteriore. La scultura, derivata da un tipo iconografico di età ellenistica, è databile al II secolo d.C.
Il restauro
L’intervento conservativo è stato possibile grazie al sostegno offerto dalla Fondazione Paola Droghetti onlus. La statua è in fase di restauro in modalità di cantiere aperto, consentendo ai visitatori di apprezzare il lavoro svolto dai restauratori in corso d’opera.
La scultura non si trovava in uno stato di conservazione ottimale. La superficie, molto erosa e scagliata in più zone ben localizzate, evidenziava uno strato compatto di polvere grassa sedimentata e adesa al rilievo. Inoltre, erano ben distinguibili residui di prodotti utilizzati in interventi precedenti, come resine e cere, nonché alcune macchie di ruggine e diversi perni metallici alcuni dei quali presentavano una consistente patina di corrosione. Erano presenti stuccature composte da malte e prodotti non idonei. Preliminarmente al lavoro di restauro, sono state eseguite mirate indagini diagnostiche.
La pulitura della scultura, eseguita con prodotti innovativi a minor impatto ambientale nel rispetto dell’opera, dell’operatore e dell’ambiente, consentirà il recupero delle migliori condizioni di conservazione e di fruizione estetica. Infine, per una maggiore conoscenza e una più completa documentazione dell’opera e del restauro, sono stati effettuati rilievi e fotomodellazione 3D.
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