Roma, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale, mercoledì 21 novembre 2018, ore 17.30, presentazione del volume LA CHIESA DEL S. CROCIFISSO NELL’ISOLA SACRA A FIUMICINO. Gangemi editore

Roma, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale, mercoledì 21 novembre 2018, ore 17.30, presentazione del volume LA CHIESA DEL S. CROCIFISSO NELL’ISOLA SACRA A FIUMICINO. Gangemi editore

Mercoledì 21 novembre 2018, alle ore 17.30, presso la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale, Via Cavalletti 2, presentazione del volume La chiesa del S. Crocifisso nell’Isola Sacra a Fiumicino. Restauro del monumento e contesto paesaggistico tiberino a cura di Stefania Cancellieri, pubblicato per i tipi della Gangemi editore.

Nell’Isola Sacra, presso il canale di Fiumicino, tra il 1783 e il 1787 fu costruita la chiesa del S. Crocifisso per l’assistenza spirituale dei forestieri. I lavori, commissionati da Pio VI, al secolo Giovanni Angelo Braschi, pontefice dal 1775 al 1799, il cui scudo araldico compare in facciata, furono affidati alle cure di Mons. Fabrizio Ruffo, poi Cardinale e Vescovo di Ostia e Velletri. Complesse e lacunose sono le vicende storiche della chiesa e ancora incerto il nome del suo progettista, forse l’architetto camerale Francesco Antonio Navone. Il campo della ricerca resta, comunque, vastissimo e ancora molti interrogativi sono irrisolti. Il monumento in origine era stato posto perfettamente in asse con un ponte di barche, ubicato più a nord dell’attuale ponte due Giugno. Dalla metà del Settecento alla metà dell’Ottocento, grazie all’iniziativa dei pontefici da Clemente XIV a Gregorio XVI, il territorio portuense, paludoso e malarico, pressoché privo di insediamenti, sottoposto ai disastrosi effetti delle piene e degli apporti alluvionali del Tevere e del mare, è stato oggetto di una lunga serie di progetti di risanamento solo in parte realizzati. Tra questi il noto intervento del Valadier che definirà l’assetto urbanistico del borgo di Fiumicino sulla riva destra del canale. Nel secolo scorso l’assenza di manutenzione, l’abbandono e il clima aggressivo nel quale la fabbrica si trova hanno innescato un processo degenerativo e un rapido deperimento dei materiali. La decisione di restaurare il S. Crocifisso è stata opportuna e strategica, non solo per salvare da sicura rovina un monumento del Settecento, rimasto unico nell’Isola Sacra, ma anche per riorganizzare e ricucire un ambiente di valore storico che rischiava di perdere la propria identità e di trascinare nel degrado anche Villa Guglielmi, oggi l’unico polmone di verde storico di Fiumicino, comune ormai autonomo da Roma. Il volume, corredato da una ricca documentazione cartografica e fotografica, è il risultato di un lavoro coordinato di diversi specialisti al fine di esaminare le più significative trasformazioni epocali che hanno interessato questa area, analizzandone le caratteristiche secondo diverse angolazioni storiche, paesaggistiche, culturali e ambientali. Una indagine a largo spettro per valutare la reale possibilità di mettere a sistema il patrimonio culturale con le modifiche strutturali che questo territorio deve subire per adeguarsi alla sfida della contemporaneità.

presiede
Margherita Eichberg, Soprintendente, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale

saluti di
Esterino Montino, Sindaco del Comune di Fiumicino

intervengono
Francesco Scoppola, Direttore Generale Educazione e Ricerca, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Daniela Esposito, Direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio, Dipartimento di Storia disegno e restauro dell’architettura, Sapienza Università di Roma
Daniele Iacovone, Direttore Territorio e Urbanistica, Regionale Lazio

sarà presente la curatrice

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