S.O.S. ABRUZZO UNA MOSTRA PER NON DIMENTICARE. A CASTEL SANT’ANGELO DAL 23 APRILE 2010

S.O.S. ABRUZZO UNA MOSTRA PER NON DIMENTICARE. A CASTEL SANT’ANGELO DAL 23 APRILE 2010

Venerdí 23 aprile 2010 alle ore 17,30, presso il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo verrà inaugurata la mostra “S.O.S. Abruzzo. Una mostra per non dimenticare”, promossa dal Centro Europeo per il Turismo, dalla Direzione Regionale dell’Abruzzo e dalle Soprintendenze territoriali della Regione, il cui catalogo è pubblicato per i tipi della Gangemi Editore.

Forse è tra le Regioni meno turistiche, ma l’Abruzzo è una terra meravigliosa, non solo per il paesaggio maestoso e spettacolare, ma soprattutto per le ricchissime testimonianze artistiche. L’Abruzzo ha vissuto un periodo d’oro per l’arte nel Medioevo, sviluppando quel romanico abruzzese cosí caratteristico e ancora oggi possiamo ammirare chiese rupestri, eremi, chiese medievali e poi affreschi, sculture lignee, preziosi capolavori di oreficeria, di cui abbiamo in mostra alcuni splendidi esemplari. Esporre opere che rappresentano secoli e secoli di cultura e di tradizione della regione, amata ed apprezzata in tutto il mondo proprio per queste sue caratteristiche storiche, è un esempio di come l’arte esprime tutta la sua grandezza mettendosi al servizio di una giusta causa. Il recupero di questi capolavori ha significato molto per tutti gli abruzzesi perchè è stata fatta salva una parte importante della storia di un’intera città e mostrarla oggi al mondo intero è simbolo del recupero dell’identità di un popolo.

Il contributo della Mostra e del catalogo sarà indispensabile per valorizzare il patrimonio artistico e culturale, diffondendo la conoscenza di un territorio dalle straordinarie peculiarità e con grandi potenzialità ancora inespresse. La mostra “S.O.S. arte dall’Abruzzo: una mostra per non dimenticare”, in esposizione al Museo di Castel Sant’Angelo, nasce con l’evidente e dichiarato obiettivo di evitare che, sui preziosi reperti abruzzesi, oltre alla polvere dei crolli, si depositasse anche l’oblio dell’opinione pubblica.

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