Spoleto, Galleria Poli d’Arte, sabato 1 settembre 2018, ore 17.30, incontro con l’autore del volume GLI ULTIMI RE DI ROMA, Gangemi editore
Spoleto, Galleria Poli d’Arte, sabato 1 settembre 2018, ore 17.30, incontro con l’autore del volume GLI ULTIMI RE DI ROMA, Gangemi editore
Sabato 1 settembre 2018, alle ore 17.30, presso la Galleria Poli d’Arte di Spoleto, Via Duomo 27, incontro con l’autore del volume Gli ultimi Re di Roma. La dinastia etrusca che governò la Città Eterna Silvio Sposito, pubblicato per i tipi della Gangemi editore.
Quando il Passato può dirsi davvero passato? Anche da questa domanda e dalla relativa risposta trova la sua origine questo libro sui Re Tarquini di Roma. Ai fatti narrati da Tito Livio e Dionigi di Alicarnasso la voce narrante – il dotto bibliotecario imperiale Marco Quinzio Spurinna – aggiunge il motore occulto della Brama di Potere, simboleggiata dal Tesoro trasmesso da Demarato ai Tarquini. Una fitta trama di sogni rivelatori o profetici percorre l’intera storia e fa da tramite con il mondo iperuranio e ultrasensibile degli Dei e proprio in uno di questi messaggi Collatino vedrà l’origine della prossima Gloria – ma anche della futura Caduta di Roma – nel Tesoro reso maledetto dai crimini del Superbo e della folle moglie Tullia. Vale però anche il detto “E Pluribus Unum”: proprio dal travaglio del periodo regio nascerà – non più latino sabino o etrusco – il Civis Romanus, mentre come esito finale di questo antico processo di sincretismo culturale e globalizzazione mediterranea giungerà – dopo il tempo dei Re e della Res Publica – quello dell’Impero. Vi è quindi, al cuore di tutto, la centralità dell’Asylum e dell’accoglienza allo straniero, persino ai suoi Dei e alla sua religione – pur sempre con il costante e saggio limite della invalicabile sottomissione alla Legge dello Stato; vi è la questione del rapporto tra Potere Civile e Potere Religioso; vi è la relazione – misteriosa eppure vivissima – tra mondo degli uomini e mondo degli Dei; vi è la grande filosofia ellenica e l’affascinante “weltanshauung” del mondo arcaico. Gli Antichi invero ritenevano che al volgere di un Grande Anno – fatto di secoli o ere più che di giorni o ore – potessero ripetersi epocali eventi del Passato. Siamo forse ora alle soglie di un nuovo Grande Anno? Non sarebbe opportuno riflettere – e molto – sulle lezioni del Passato, anche di quello apparentemente più remoto? È dunque possibile, alla fine di tutto, affermare con certezza che il Passato dei Re Tarquini di Roma sia veramente passato?
Letture del testo a cura di
Adelaide Parolini, Attrice teatrale
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