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“Tracks&chips. Opere fotografiche di Fabrizio Borelli”. Inaugurazione della mostra sabato 22 novembre

“Tracks&chips. Opere fotografiche di Fabrizio Borelli”. Inaugurazione della mostra sabato 22 novembre

Sabato 22 novembre alle ore 18 verrà inaugurata la mostra fotografica di Fabrizio Borelli, “Tracks&chips” nello Spazio Officina 468 a Roma, il cui catalogo è pubblicato per i tipi della Gangemi Editore.

«Primo step per entrare nell’opera di Fabrizio Borelli – spiega Manuela De Leonardis – è il colore, l’affermazione del suo universo interiore. Qualcosa in questo dinamismo cromatico – abbinato alla gestualità del segno, a certa iconografia – riporta alla spontaneità compulsiva della Street Art, memore del percorso dalle avanguardie storiche al linguaggio di cartoon e videogame. Lí, però, il colore delle bombolette spray lancia al mondo il suo messaggio di rivincita sui grigiori – urbanistici e sociali – urlando una contestazione che è anche l’attribuzione dell’unicità dell’atto creativo. Piuttosto, nell’opera di Borelli l’aggressività cede il posto alla sublimazione. Il colore come elemento di raccordo di frammenti sospesi tra realtà e immaginazione.

Un colore talvolta esasperato e saturo – dichiaratamente innaturale – quello che caratterizza tracks&chips, che dialoga con i segni. La freccia, prima di tutto, ma anche il ragno e la ragnatela, gli scarabocchi e quei due occhi schematizzati che rimandano all’icona di Fantômas. Per l’artista questi “occhi” sono la firma, una sorta di alter ego – quindi – che entra nell’opera stessa, alla ricerca dell’essenza. L’autore è anche spettatore del divenire artistico. Poi c’è la parola associata alle immagini, talvolta accompagnata dal ritmo dei segni. Parole, frasi, poesie. Parti di un diario intimo aperto all’universalità del contenuto. La grafia che lo diffonde è stranamente incerta, tremolante, quasi a lasciar trapelare uno stato d’animo libero da condizionamenti. Tutto parte dalla fotografia per tornare alla fotografia. È da qui che si muove l’autore negli anni Settanta. In mezzo ci sono anni di riflessioni, contaminazioni».

Fabrizio Borelli è nato a Roma nel 1951 e, nei primi anni ’70 si è dedicato alla fotografia e al cinematografo. Oggi, dopo numerosi medio metraggi e un lungometraggio, L’attesa (1990), è un regista televisivo. Ha realizzato reportage, inchieste, programmi, come regista e autore.

Le opere dell’artista romano rimarranno in esposizione fino al 30 dicembre 2008.

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