Ciò che è facile è più comprensibile. Sentiamo più familiare un evento solo quando lo apprendiamo facilmente: questo è il messaggio di uno scrittore che per comunicare la sua storia, per far conoscere i suoi personaggi agli appassionati del thriller ha piegato la materia narrativa ad una logica familiare anche se complessa, semplice perché quotidiana: l’universo della rete.
“Trenta minuti per uccidere”, il thriller di Fabrizio Ludovico Porcaroli edito da Gangemi, diventa un sito web, una pagina di riflessioni, un libro sempre aperto agli appassionati del genere e a quanti vogliano soffermarsi su una storia che scorre troppo in fretta, tra un colpo di scena e l’altro e pagina dopo pagina.

La vicenda del protagonista, Felice Mattriste, è un giallo della quotidianità: è la storia di un medico deciso ad indagare su un omicidio di cui è accusato il fratellastro, Alberto Maria Della Corte. Dopo il suicidio di quest’ultimo, il protagonista decide di riaprire il caso strappandolo alla magistratura.
Da qui parte il viaggio di Felice, tra Roma e l’Umbria, un viaggio che, come spiega Cinzia Tani nella sua introduzione al libro, “scava nei meandri della nostra provincia, restituendone al lettore i sapori, i profumi, i riti e le ritrosie, gli slanci d’amore e gli odi radicati”.

Trenta minuti per uccidere è una raccolta di storie che ha bisogno del giudizio del pubblico , di riflessioni, approfondimenti e retroscena: un libro “in fieri”, sempre aperto, da costruire e da arricchire in attesa di nuovi capitoli.

www.trentaminutiperuccidere.it