Vasto, Palazzo d’Avalos, sabato 27 febbraio 2016, alle ore 17,00, presentazione del libro DALLA POVERTÀ AD UNA BUONA VITA Gangemi editore
Vasto, Palazzo d’Avalos, sabato 27 febbraio 2016, alle ore 17,00, presentazione del libro DALLA POVERTÀ AD UNA BUONA VITA Gangemi editore
Sabato 27 febbraio 2016, alle ore 17,30, presso la Pinacoteca di Palazzo d’Avalos , Piazza L. V. Pudente, Vasto, presentazione del libro Dalla povertà ad una buona vita. Una storia della gente d’Abruzzo di Umberto Marrami, pubblicato per i tipi della Gangemi editore.
A cavallo degli anni cinquanta e sessanta del ventesimo secolo il nostro paese si trovò nel pieno dello sviluppo tecnologico e della crescita economica, al centro di quel periodo che andò sotto il nome di “miracolo economico” o “boom economico” italiano. L’Italia, che era uscita stremata dalla seconda guerra mondiale, poté avvalersi dal 1948 al 1951 degli interventi del piano per la ripresa europea (ERP), noto come Piano Marshall. Ne risultarono il rilancio dell’imprenditoria italiana e l’allargamento del settore terziario. Lungo tutti gli anni ’50 crebbero il prodotto nazionale lordo ed il reddito pro capite. Lo sviluppo fu favorito da un’eccezionale combinazione di fattori determinanti, dalla disponibilità di manodopera, soprattutto nel sud del paese, a costi relativamente bassi, condizione cruciale per lo sviluppo dell’industria metallurgica, meccanica e chimica, alle grandi scelte europee come la liberalizzazione degli scambi e la creazione del Mercato Comune Europeo. Ne derivarono mutamenti nella struttura sociale del paese con forti trasferimenti dell’occupazione dall’agricoltura all’industria ed al settore terziario. Il processo di rapido sviluppo determinò, però, anche l’accentuarsi del divario tra nord e sud del paese testimoniato dall’ingente emigrazione dalle regioni meridionali a quelle settentrionali. Il riequilibrio economico e sociale fu affidato alla Cassa per il Mezzogiorno del cui intervento beneficiarono tutte le regioni del sud con vantaggi innegabili. Non tutto filò liscio, però, la creazione di grandi opere in risposta più a ragioni politiche che a logiche d’impresa, le cosiddette “cattedrali nel deserto”, come i “provvedimenti a pioggia”, non giovarono alla credibilità della ripresa economica del mezzogiorno. Il divario interessò anche territori diversi all’interno di una stessa regione. In Abruzzo il territorio del vastese rimase indietro, nella povertà, provato dall’emigrazione, in attesa che qualche promessa venisse finalmente mantenuta. Il ritrovamento del metano ed i moti popolari fecero il “miracolo”: nel 1962 sorse la SIV ed ebbe inizio un lungo periodo di ripresa, di stabilità e di “buona vita”. Fu determinante in primo luogo il carattere provato ma forte della popolazione cosí come si era forgiato in tanti anni e decenni di vita difficile. La gente, le famiglie, che venivano da condizioni di miseria, di privazione e di abbandono, vollero che il miracolo non si rivelasse effimero come era accaduto altre volte ed in altri luoghi, ma si realizzasse come l’occasione non perduta per il riscatto morale e sociale del territorio e per passare a condizioni stabili di vita dignitosa e migliore.
Saluti del Sindaco
Luciano Lapenna
Intervengono
Nicola D’Adamo, Giornalista
Riccardo Gallo, Docente di Economia Applicata, Sapienza Università di Roma
Francesco Paolo Di Nucci, Psiscoterapeuta
Sarà presente l’autore
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